Presunte connessioni con cinque morti per overdose e un'accusa di aver prescritto narcotici che sapeva sarebbero stati venduti per strada: sono questi i principali sospetti mossi contro un medico di Irvine, nella Contea di Orange, in California, finito al centro delle indagini della Polizia federale per casi avvenuti in un periodo compreso fra il 2014 e il 2017. Secondo gli investigatori, il medico avrebbe venduto potenti narcotici ad alcuni tossicodipendenti che sono state poi rivendute e, secondo il Dipartimento di Giustizia del distretto centrale della California, almeno 5 di loro sarebbero morte per overdose. Tra il materiale raccolto dagli inquirenti, vi sarebbe un messaggio del medico nel quale si diceva preoccupato che una delle sue prescrizioni fosse legata a Ian David Long, il killer che, il 7 novembre scorso, ha aperto il fuoco in un locale di Thousand Oaks, uccidendo 12 persone.
Il presunto legame con Long
Il medico, un 57enne, di Tustin, è stato arrestato dagli agenti della Dea in mattinata per due conteggi di distribuzione illegale di ossicodone. Secondo l'accusa, l'uomo prescriveva grandi quantità di farmaci a pazienti che sapeva essere tossicodipendenti senza esaminarli e, sempre stando alle ipotesi degli inquirenti, era consapevole che gli stessi avrebbero poi rivenduto i farmaci come droghe al mercato nero. Per quanto riguarda il presunto legame dei suoi farmaci con Long, dopo la strage del Borderline Bar & Grill del 7 novembre, il medico ha inviato un messaggio in cui esprimeva preoccupazione per il fatto che l'autore della sparatoria potesse essere entrato in possesso dei farmaci che lui aveva prescritto a qualcun'altro: “Uno dei miei pazienti – aveva scritto in un testo acquisito dalla Dea – mi ha appena detto che il killer di Thousand Oak, David Long, aveva le mie bottiglie di prescrizione che appartengono ad altri. Non ho mai visto il signor Long prima, quindi non so conosco le implicazioni di queste informazioni”.
La farmacia ferma le vendite
Secondo gli investigatori, almeno 84 persone avrebbero ricevuto farmaci semplicemente inviando al medico una richiesta con un messaggio e i documenti in allegato, senza passare prima per una visita. Fra i farmaci richiesti, vi erano Adderall, ossicodone, tramadolo, suboxone, norco, soma, alprazolam e idrocodone bitartrato-acetaminofene. Addirittura, oltre cinque anni fa, secondo il Dipartimento di Giustizia una farmacia di Irvine ha smesso di compilare le prescrizioni del medico poiché preoccupata del numero di pillole oppioidi che stava prescrivendo.