Dopo il caso di Ostia, si registra un altro atto intimidatorio nei confronti di un giornalista. L'inviata del Tg1 Maria Grazia Mazzola è stata infatti aggredita da una donna che l'ha schiaffeggiata mentre stava cercando di intervistare alcuni parenti di un boss nel quartiere Libertà a Bari, nei pressi della chiesa del Redentore, dove oggi si è tenuto un incontro con don Ciotti dell'Associazione Libera. La giornalista si è recata al pronto soccorso del Policlinico per farsi medicare. “Ho fatto il mio dovere di cronaca – ha commentato la giornalista – non sono stata insistente perché sono sempre rispettosa di tutti. Viva l'informazione libera”. Al pronto soccorso si è recato anche il pm Baldo Pisani che ha raccolto la sua denuncia. Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Bari.
“Quanto accaduto è inaccettabile – ha dichiarato il sindaco del capoluogo pugliese Antonio Decaro – Non si può tollerare una violenza di questo tipo nei confronti di una donna e di una professionista impegnata nella ricerca di notizie e approfondimenti. Ancora più se questo accade durante la visita del fondatore di Libera, che apprezzabilmente ha scelto di testimoniare il suo impegno quotidiano contro le mafie, partendo dal quartiere Libertà. Quartiere da tempo ostaggio di organizzazioni criminali che pensano di esercitare un'egemonia sul territorio, attraverso anche questi episodi di violenza. Come detto più volte, non voltiamo la testa dall'altra parte, e non permetteremo che il nome della nostra città possa essere affiancato ad episodi di questo tipo. Quel quartiere si chiama Libertà e deve essere liberato dalla criminalità organizzata”.
Solidarietà anche dal presidente della Rai Monica Maggioni e dal direttore generale Mario Orfeo: “Si tratta di un tentativo di intimidazione dell'informazione del servizio pubblico che non può essere tollerato in alcun modo: la libertà di stampa è uno dei cardini di ogni matura democrazia e il lavoro dei giornalisti è fondamentale in questo senso. Alla collega Mazzola vanno i nostri auguri di pronta guarigione e il sostegno di tutta la Rai”, hanno concluso.