La polizia macedone ha arrestato 50 giornalisti europei (tra cui 3 italiani e un un fotografo di LaPresse) per ”ingresso illegale”. I reporter erano al seguito dei clandestini che stavano attraversando la frontiera dalla vicina Grecia senza l’autorizzazione del Governo di Skopje. L’accaduto è stato diffuso dal portavoce del ministro dell’Interno macedone, Toni Angelovski, e confermato dallo stesso fotoreporter di LaPresse, tra gli arrestati, e che attualmente si trova al commissariato di Gevgelija, città macedone situata al confine con la Grecia.
I giornalisti, una volta che avranno superato i controlli d’identità e pagato una multa di circa 250 euro al commissariato di Gevgelija, saranno portati al passo di frontiera di Bogoridica e fatti rientrare in Grecia. Angelovski ha spiegato che “nel gruppo di persone che abbiamo fermato oggi, più di 50 hanno dichiarato di essere giornalisti. La polizia sta verificando le identità, perché alcuni potrebbero aver tentato di farsi passare per reporter per migliorare la propria situazione”.
I giornalisti sono arrivati in Macedonia al seguito di circa mille profughi, ha raccontato il ministro dell’Interno macedone, che erano scappati dal campo profughi di Idomeni. I clandestini sono stati tutti fermati dall’esercito macedone mentre attraversano con grande difficoltà le gelide acque del fiume Suva Reka, al confine fra Grecia e Macedonia, nel tentativo di aggirare il blocco della frontiera a Idomeni ed entrare in Macedonia per proseguire il loro viaggio lungo la rotta balcanica. Tre profughi afgani, due uomini e una donna, sono morti annegati nel tentativo di attraversare a nuoto il fiume.