Non si fermano le ricerche, giunte al sesto giorno consecutivo, per trovare qualche sopravvissuto nel crollo del ponte in India che ha causato, finora, la morte di 26 persone accertate. I dispersi sono 41. Un portavoce dei soccorritori ha precisato che non c’è alcuna speranza di trovare altri superstiti, ma che la volontà delle autorità locali è di fare ogni sforzo per restituire alle famiglie i corpi delle vittime.
A tal fine, uomini della Forza nazionale di risposta ai disastri (Ndrf), della Marina e della Guardia costiera stanno scandagliano con strumentazione ad ultrasuoni e Sonar il letto del fiume alla ricerca dei relitti di due autobus e di un numero imprecisato di automobili all’interno dei quali dovrebbero trovarsi le salme delle numerose persone mancanti.
I veicoli con decine di persone a bordo erano precipitati in un fiume in piena il 3 agosto scorso a causa della rottura del vecchio ponte sull’autostrada Mumbai-Goa, ad ovest dell’India, costruito in epoca coloniale negli anni ’40. Oltre a una decina di auto, sono caduti nel fiume in piena anche due autobus diretti a Mumbai con circa 22 persone a bordo. Il cedimento della struttura, ha detto il governatore dello Stato di Maharashtra, Devendra Fadnavis,è stato causato dalla forte pressione dell’acqua aumentata di volume dopo le intense piogge degli ultimi giorni.