Una terribile strage è avvenuta in India, dove un uomo di 35 anni ha sterminato la sua famiglia con un coltello da macellaio e si è poi suicidato impiccandosi. È accaduto nel villaggio di Thane, un sobborgo a 32 km da Mumbai. Hasnin Anwar Warekar era un impiegato contabile a Mumbai e ha ucciso 14 membri della sua famiglia, tra i quali 7 bambini – il più piccolo aveva appena 3 mesi – includendo nella carneficina anche i suoi anziani genitori, la moglie e le figlie.
A chiamare la polizia, il suocero dell’omicida: l’uomo abita a poche decine di metri dal luogo del massacro e ha sentito le urla di una delle sorelle del killer – l’unica sopravvissuta alla strage – che cercava di chiedere aiuto. Una volta portata in salvo la ragazza, i suoceri hanno provato a sfondare le finestre dell’abitazione e hanno visto i corpi dei loro cari ormai privi di vita.
Il killer ha agito con premeditazione, pianificando tutto nei minimi dettagli: dopo aver sprangato tutte le porte di casa, ha aggiunto un potente sedativo alla cena e ha ucciso i suoi parenti quando ormai erano privi di sensi. Quando la polizia è arrivata sulla scena del crimine, gli agenti si sono trovati davanti una scena raccapricciante: i corpi delle vittime erano ancora nei loro letti mentre il cadavere dell’assassino è stato trovato appeso a uno stipite della porta. L’uomo non ha lasciato nessun biglietto di addio per spiegare il suo folle gesto, ma la polizia sta indagando per capire se c’è qualche motivo che ha spinto l’uomo a compiere il massacro.