Si spara ancora nella zona della base aerea della regione del Punjab, dopo che un gruppo di sospetti terroristi pachistani aveva attaccato la base dell’aviazione indiana di Pathankot, a 50 chilometri dal confine settentrionale con il Pakistan. I terroristi in tuta mimetica avevano sequestrato un poliziotto e con la sua auto erano riusciti a fare irruzione nella struttura militare, dove avevano iniziato a sparare all’impazzata. Nello scontro a fuoco con le forze di sicurezza erano morte sette persone: quattro terroristi e tre soldati. Feriti, come ha confermato un alto ufficiale, altri sei militari.
Nonostante la risposta delle forze dell’ordine, uno degli aggressori sarebbe ancora all’interno della base, in una zona non nevralgica. Lo riferisce la Tv Time now. Due esplosioni sono state sentite intorno a mezzogiorno di oggi, ora locale (7,30 italiane). Al momento, nell’area è ancora in corso una operazione di bonifica da parte del reparto speciale delle forze di sicurezza indiane che stanno cercando di catturare il quinto terrorista.
Sebbene la tattica di incursione ricordi quella già usata in passato dai militanti islamici addestrati in Pakistan, l’azione non è ancora stata rivendicata. La polizia indiana però sospetta Jaish-e-Mohammed (l’Esercito di Maometto), un gruppo militante pakistano che si batte per l’indipendenza dello Stato indiano a maggioranza musulmana del Kashmir e che nel luglio 2011 attaccò il Parlamento di New Delhi causando 11 morti. L’azione appare infatti diretta a voler sabotare la ripresa del dialogo tra New Delhi e Islamabad, certificata anche dalla visita in Pakistan del premier indiano, Narendra Modi, che una settimana fa era stato ricevuto dal collega Nawaz Sharif nella capitale.