Non hanno risposto a nessuna delle domande dei magistrati i due fratelli, Antony e Samuele H., 17 e 19 anni, fermati oggi come responsabili dell’incidente avvenuto a Roma mercoledì scorso, nel quale un’auto in fuga ha travolto 9 persone, uccidendo una donna. I due, nel corso dell’atto istruttorio svoltosi negli uffici della questura, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sembra però sempre più probabile che alla guida dell’auto ci fosse il più giovane dei due, mentre non c’è nessun riscontro della versione del padre dei giorni scorsi, che si era autoaccusato di essere alla guida della Lancia Lybra. Intanto già da qualche giorno è in stato di arresto la ragazza Rom 17enne che era sul sedile posteriore con l’accusa di concorso in omicidio. Lei è la moglie del più giovane dei fratelli, con il quale ha anche un figlio di 10 mesi.
Inoltre stanno emergendo nuovi percorsi: l’autovettura risulta infatti intestata ad un quarto soggetto che dalle verifiche sarebbe proprietario di oltre 60 macchine. A spiegarlo è stato il capo della Squadra mobile, Luigi Silipo, nel corso della conferenza stampa in questura sul fermo dei due fratelli rom, accusati ora di omicidio volontario.
I due giovani sarebbero stati rintracciati nella mattinata dalla squadra mobile, in un terreno delle campagne circostanti il campo nomadi della Massimina. Proprio quel campo, a febbraio, era finito al centro di una polemica perché alcuni nomadi si erano filmati e postati su Facebook mentre sgommavano alla guida di un’auto della polizia, che si è rivelata essere di una fiction romana. Smentita quindi la notizia che uno dei due sia stato rintracciato in Sardegna.
“Erano molto provati. Sono scoppiati a piangere quando li abbiamo fermati e sono saliti nelle volanti. Non hanno opposto resistenza”, ha affermato nella conferenza Luigi Silipo, che aggiunge che ora sono “al lavoro per accertare la presenza di una quarta persona”. Conclusa quindi questa prima fase d’indagine, gli investigatori sono ora al lavoro per comprendere i motivi che hanno portato i tre a non fermarsi all’alt impostogli dalla volante della polizia con la quale hanno poi ingaggiato l’inseguimento. Resta da appurare se nell’auto ci sia stata una quarta persone, ipotesi sulla quale gli agenti della Mobile mantengono il massimi riserbo.
Diverse le reazioni della politica, Alfano ringrazia la Polizia “per le indagini scrupolose e per l’impegno messo, che hanno consentito di arrivare all’obiettivo”, attraverso un comunicato. Il campidoglio ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile: “Chi vive al di fuori della legge non può trovare spazio nella nostra città e nel nostro Paese e il Campidoglio si costituirà parte civile nel processo contro queste persone”, ha spiegato il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Fedele alla sua linea il leader della Lega Matteo Salvini, che si fotografa su Facebook con una maglietta con scritto “Ruspe in azione”, che fa seguito a un suo post: “Arrestati i due Rom che hanno investito e ucciso una donna. Galera per loro, e per i campi Rom…Ruspa”.
I funerale di Corazon Abordo, vittima della vicenda, si terranno probabilmente sabato in una chiesa in zona Cornelia Battistini. La salma tornerà poi nel suo Paese d’origine – Filippine- a spese del Campidoglio.