E’ stata dichiarata la morte cerebrale del piccolo Giuseppe, il bimbo lanciato nel vuoto dai genitori nel tentativo di salvarlo dalle fiamme divampate nella loro casa di via Mandelli, a Casella, comune dell’entroterra genovese. Il piccolo era stato ricoverato in condizioni disperate all’ospedale Gaslini di Genova, a causa del trauma riportato nella caduta e del fumo inalato durante l’incendio.
Le fiamme erano divampate intorno alle 3 della notte tra venerdì e sabato e hanno rapidamente avvolto l’appartamento al secondo piano dello stabile in cui dormiva la famiglia Fraietta: il papà Alessio, 49 anni, la moglie Vincenza Sansone, 50, e il figlio Giuseppe di sette anni. Drammatica la telefonata ai vigili del fuoco: “Correte, qui brucia tutto!“. All’arrivo dei primi soccorritori, il padre ha avvolto il figlio in una coperta e lo ha lanciato giù dalla finestra, da un’altezza di cinque metri, per poi precipitare anche lui di sotto insieme alla moglie. La donna ha riportato solo ustioni, la sua caduta è stata attutita dai fili per stendere i panni. Gravi anche le condizioni del padre.
I vigili del fuoco intervenuti hanno fatto appena in tempo a mettersi in salvo prima che il solaio, divorato dalle fiamme, crollasse sugli appartamenti sottostanti, che fortunatamente erano vuoti.