E’ di almeno 18 vittime il bilancio di un incendio scoppiato in una fabbrica nell’est della Cina. Lo riferiscono le autorità, precisando che altre 13 persone rimaste ferite sono state trasportate in ospedale. L’incendio, sviluppatosi domenica sera in una fabbrica di impacchettamento di cibo – nella provincia orientale cinese dello Shandong – si è sviluppato intorno alle 19 di ieri sera alla Longyuan Food Co. Ltd., nell’area dove si confezionano carote, ed è stato spento solo dopo oltre 2 ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco. Tra i feriti accertati, almeno tredici, due sono in gravi condizioni e uno dei due è in serio pericolo di vita. Al momento dell’incendio in fabbrica erano presenti 140 tra operai e impiegati. I pompieri hanno dovuto lavorare non poco per estinguere le fiamme, favorite dai materiali plastici presenti in loco. Al momento, riferisce l’agenzia di stampa cinese Xinhua, sono in corso le indagini per stabilire le cause dell’incendio, ancora sconosciute, mentre la polizia ha intanto fermato il responsabile dell’azienda.
Non è il primo caso di incendio in fabbrica nella regione cinese. Ironia della sorte, poco meno di un anno fa, il 20 novembre scorso, le fiamme divampate in un magazzino di un distretto centrale di Pechino avevano provocato 12 vittime. Quattro persone ferite erano state ricoverate in ospedale in gravi condizioni. L’incendio, che aveva devastato i 500 metri quadrati del capannone del distretto di Chaoyang, era scoppiato verso le 20.30. Anche in quel caso, la polizia aveva messo in stato di fermo i due proprietari del magazzino. Le cause dei frequenti incidenti sul luogo di lavoro, alcuni con tragici epiloghi, sono dovuti alla scarsità dei mezzi di sicurezza in fabbrica, al sovraffollamento nei luoghi di lavoro e all’incuria dei proprietari.