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In manette il sindaco di Caracas: è accusato di tentato Golpe

Il Sebin, Sevicio Bolivariano de Intelligencia, ha fatto irruzione nella serata di ieri nell’ufficio del sindaco di Caracas Antonio Ledzema e lo ha tratto in arresto con l’accusa di aver pianificato un golpe di stato. Il sindaco della capitale del Venezuala ha inviato un Tweet con il suo profilo personale per avvisare tutti i suoi sostenitori che alcuni 007 stavano per fare “irruzione nel suo ufficio”. Poco dopo è la stessa moglie di Ledzema a inviare un altro cinguettio per informare che il marito era stato portato nella sede del Sebin, a Plaza Venezuela. Ledzema era stato accusato dal governo di far parte di una probabile cospirazione organizzata dagli Stati Uniti per rovesciare il regime Chavista.

Nei giorni scorsi sono stati arrestati una decina di militari, alcuni ancora in attività altri ritirati, che secondo la relazione del presidente del Venezuela Nicolas Maduro erano involucrati in un’operazione, che prevedeva anche il bombardamento di alcuni loghi simbolo del potere del Paese, per mettere in atto il colpo di Stato. “Per ordine della Fiscalia Generale è stato catturato e verrà processato secondo la giustizia perché risponda per i delitti commessi contro la pace e la sicurezza del Paese e la Costituzione. – ha affermato il presidente Maduro in una conferenza stampa riferendosi all’arresto del sindaco di Caracas – Ora basta con le cospirazioni”.

Contemporaneamente al blitz nell’ufficio di Ledzema, un altro squadrone di forze speciali ha fatto irruzione nella casa di Maria Corina Machado, una ex deputata che però non è stata arrestata. La Corina, che il governo aveva espulso dal Parlamento, e Ledzema sono alleati di Leopoldo Lopez, lider del partito Podemos e dell’opposizione, che da un anno è detenuto in una prigione militare senza aver avuto un regolare processo. I tre avevano firmato una dichiarazione pubblica, diffusa dal giornale El Nacional, in cui chiedevano un accordo nazionale per un governo di transizione per affrontare la crisi economica a in cui si trova il Venezuela. Come risposta, il vicepresidente Jorge Arreaza, genero del defunto ex presidente Hugo Chàvez e altri dirigenti a lui vicini, hanno presentato quella dichiarazione come “prova” che i tre dirigenti facevano parte di una cospirazione.

Ledzema, 59 anni, è uno dei veterani dell’opposizione venezuelana. Tra gli altri incarichi è stato senatore, deputato, governatore dell’antico Distrito Capital (Caracaas). Fu eletto nel 2009 e poi rieletto nel 2013 come sindaco della capitale del Venezuela, la quale raggruppa cinque municipi metropolitani. Ma secondo alcune fonti dell’opposizione, le varie accuse di cospirazione del governo in carica e gli arresti compiuti servono per distrarre l’attenzione pubblica dalle dichiarazioni effettuate dall’ex capo della giustizia dell’ex presidente Hugo Chavez, Leamsy Salazar. Il funzionario dopo essere fuggito negli Stati Uniti ha rivelato che la morte del fondatore dell’ex presidente avvenne a Cuba, due mesi prima di marzo 2013, data che era stata fornita dalla autorità di Caracas.

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