Mentre ancora non si placa l’emergenza dei migranti e il continuo flusso di profughi, giorno dopo giorno, mette sempre più a rischio l’equilibrio dei Paesi considerati “frontiera dell’Europa”, i ministri dell’Interno e degli esteri dell’Ue hanno deciso di riunirsi ad ottobre e di mettere in agenda il tema immigrazione e rifugiati. Ad annunciare il prossimo summit è il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, al termine del suo incontro a Berlino con il collega tedesco Thomas De Maiziere. Un tema scottante, quello dell’immigrazione, soprattutto alla luce degli ultimi dati ufficiali diffusi da Frontex. Infatti l’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri, ha evidenziato come gli arrivi di immigrati in Europa hanno raggiunto la cifra record di 107.500, più del triplo del luglio 2014, oltrepassando per la prima volta la soglia dei 100.000 in un solo mese.
Il prossimo summit di ottobre sarà dedicato alla preparazione del vertice che si svolgerà a Malta nel mese di novembre, quando gli Stati membri affronteranno il tema dei flussi migratori anche con i leader africani. Il ministro tedesco Thomas De Maiziere ha definito “inaccettabile il passo lento” dell’Europa sul tema dell’immigrazione. La Germania, solo nel 2015, ha raggiunto la cifra record dio 800 mila persone richiedenti asilo. Nel frattempo al porto di Palermo sono sbarcati i 359 migranti soccorsi salvati al largo delle coste libiche dalla nave della Guardia Costiera. Ad accogliere i migranti di varia provenienza, siriani, egiziani, eritrei la task force della prefettura, con medici, mediatori culturali, uomini del 118 e volontari di Croce Rossa e Caritas. Tra le persone sbarcate 70 donne, di cui una incinta, e 58 minorenni.
Proprio per la difficile situazione in cui si trovano, il ministro dell’Interno tedesco ha deciso di schierarsi dalla parte di Atene e di Roma: “E’ chiaro che Italia e Grecia hanno bisogno di aiuto e per questo servirà denaro Ue”, ha dichiarato De Maiziere. la sua proposta è quella di creare nei due Paesi delle “aree di attesa” per gli arrivi dei nuovi rifugiati.