Continuano a ritmo serrato le indagini dei pm per diradare tutte le ombre che orbitano nel contesto in cui ĆØ stato uccisoĀ Luca Sacchi, ilĀ 23 ottobre scorso a Roma, nella zona di Colli Albani. Gli inquirenti starebbero ipotizzando la figura di un “finanziatore”, un terzo che avrebbe fornito ad Anastasia – la fidanzata del giovane assassinato, indagata – e a Giovanni Princi i 70 mila che la ragazza avrebbe avuto con sĆ© nello zaino e che a sarebbero serviti per l'acquisto di 15 chili di droga. Un sospetto che i magistrati hanno riportato nella richiesta delle cinque misure cautelari emesse nella giornata di ieri nei confronti delle persone che, a vario titolo, sono sospettate di aver preso parte a una compravendita di stupefacenti. La richiesta della misura cautelare in carcere ĆØ stata destinata ai due ragazzi fermati alcuni giorni dopo l'omicidio, per i quali si ipotizzano i reati diĀ omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un'arma comune da sparo, e anche a una terza persona, sospetta di essere colui che li ha armati.
Caccia al finanziatore
Secondo gli inquirenti,Ā “da dove venisse, poi, il denaro, se raccolto dai giovani o proveniente da un finanziatore che li aveva assoldati (come piĆ¹ probabile), non si puĆ² affermare con certezza”. Inoltre, hanno spiegato i pm parlando di uno degli indagati, Giovanni Princi, questi “non ĆØ alla prima esperienza” ma “ĆØ inserito stabilmente in contesti criminali: in passato – come riportato nella richiesta della Procura –Ā aveva concluso altri acquisti sƬ da essere definibile cliente degli spacciatori indagati, preserva le sue relazioni criminali non offrendo alcun contributo alle indagini benchĆ© l'ucciso fosse un suo amico dai tempi del liceo”. Obiettivo primario di chi indaga, sarĆ quindi appurare se dietro la consistente somma portataĀ con sĆ© da Anastasia vi fosse davvero un finanziatore, che ha messo a disposizione sua e di Princi il contante per portare a termine l'acquisto della droga. Nella giornata di ieri, intanto, l'abitazione della ragazza ĆØ stata perquisita, disponendo per lei l'obbligo di firma in caserma.