Non è ancora chiuso il caso Alpi-Hrovatin, nonostante una richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Roma: a distanza di circa due settimane dal decesso di Luciana Alpi, madre della giornalista uccisa a Mogadiscio il 20 marzo 1994 assieme al suo cameraman, Miran Hrovatin, il gip di Roma Andrea Fanelli ha disposto nuove indagini in relazione al duplice omicidio, concedendo altri 180 giorni per ulteriori accertamenti. Sul piatto della bilancia, alla fine, ha pesato l'intercettazione del colloquio intercorso fra due cittadini somali, del quale la Procura aveva evidenziato l'irrilevanza e che, invece, è stata ritenuta valida per il prosieguo delle indagini dal gip romano. La trascrizione dell'intercettazione era contenuta nei fascicoli della Procura di Firenze ed è stata inviata a Piazzale Clodio circa due mesi fa, alla vigilia dell'udienza davanti al gip: secondo quanto contenuto nei tabulati, i due avrebbero discusso della morte di Ilaria affermando che “è stata uccisa dagli italiani”.
Nuovi sviluppi
Nel documento stilato dal giudice dell'indagini preliminari, Andrea Fanelli, è specificato che saranno ascoltati i due protagonisti dell'intercettazione e anche “Mohamed Geddi Bashir, al fine di accertare da chi ha ricevuto l’informazione che Hashi Omar Hassan (a cui erano stati inflitti 26 anni, assolto nel processo di revisione e risarcito con 3 milioni di euro per ingiusta detenzione) era stato ingiustamente condannato per l’omicidio di Ilaria Alpi e che quest’ultima era stata invece uccisa da militari italiani”. Nei prossimi sei mesi, dunque, ulteriori dettagli potrebbero essere aggiunti al caso Alpi-Hrovatin, ancora in bilico dopo 24 anni dal massacro di Mogadiscio, dove la giornalista del Tg3 si era recata per un'inchiesta sul traffico di rifiuti.
Soddisfazione Fnsi, Odg, Usigrai
Soddisfazione è stata espressa, in una nota congiunta, dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), dall'Ordine dei giornalisti e dall'Usigrai: “Chi in questi mesi ha continuato a chiedere di non archiviare le indagini relative all'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non può che accogliere con soddisfazione la decisione del gip Andrea Fanelli di richiedere ulteriori accertamenti. In questo momento il primo pensiero va a Luciana Alpi, che sino alla fine si è sempre battuta per impedire che la vicenda di Ilaria e Miran cadesse nell'oblio. Ringraziamo quanti anche in questi giorni, a cominciare dal congresso dell'Usigrai, non hanno mai spento i riflettori e hanno continuato a illuminare una tragedia che rischiava di essere insabbiata”.