Due morti e 10 dispersi. E’ il bilancio delle vittime causate dalle piogge torrenziali che hanno investito il Cile negli ultimi giorni. Molti fiumi sono straripati, mentre le frane e gli smottamenti hanno bloccato molte vie di comunicazioni e costretto le autorità a chiudere la più grande miniera del Paese, quella di El Teniente, che ha dovuto sospendere l’estrazione del minerale con un danno stimato di almeno 5mila tonnellate di rame.
Disagi anche nella capitale del Paese, Santiago, dove il fiume Mapocho ha rotto gli argini ed è straripato inondando le strade di Providencia, un ricco quartiere della città. Il maltempo ha causato anche due vittime, una delle quali è una donna incinta, morta a causa di una frana nella valle di San José, regione montuose situata a sud est di Santiago. Sempre nella stessa zona le autorità e le squadre di soccorso sono impegnate nella ricerca di altre quattro persone, che risultano disperse.
La presidente del Cile, Michelle Bachelet, al termine di una riunione del comitato di emergenza ha comunicato che l’ondata di maltempo ha lasciato un milione di cileni senza acqua corrente, circa 20 mila senza elettricità e ha causato gravi danni in almeno 300 abitazioni, mentre almeno 429 persone sono ancora isolate dalle inondazioni.