Il ciclone Fani sta devastando l’India. La tempesta categoria 4, con venti che superano i 240 chilometri orari, ha raggiunto la costa orientale del grande Paese asiatico, abbattendosi in particolare sulle aree pianeggianti del popoloso Stato di Orissa che da solo conta oltre 42 milioni di abitanti. È qui che il ciclone ha effettuato il landfall, l'arrivo sulla terraferma dalle acque oceaniche. Il Times of India riporta che le autorità hanno disposto l’evacuazione di un milione di persone in 52 città e 10mila villaggi. Il governo inoltre ha messo a disposizione oltre 900 centri di accoglienza per gli sfollati e ha dispiegato navi ed elicotteri per le forze di soccorso. Ciò nonostante, secondo quanto riportato da Indiatoday.in, sarebbero almeno 12 i morti provocati dalla forza distruttrice del ciclone.
Il tweet di Modi
Tra le città più colpite c’è Puri, nota meta turistica. Qui il ciclone ha devastato diverse aree, danneggiando e distruggendo abitazioni e gli altri edifici che ha incontrato sul suo cammino. Fonti locali segnalano diverse zone allagate, migliaia di alberi sradicati, tetti scoperchiati e pali della luce spezzati. Simili danni sono stati registrati anche nelle città di Calcutta e di Bhubaneswar, i cui aeroporti sono stati chiusi per ragioni di sicurezza. Sempre a Bhubaneswar, il forte vento ha provocato il crollo di una gru, prima di indebolirsi ed entrare nel Bengala occidentale. Il primo ministro indiano ha assicurato il continuo sostegno del governo centrale. “Ho parlato con l'Odisha CM Naveen Patnaik Ji e ho discusso della situazione prevalente a causa del ciclone Fani. Garantito il continuo sostegno del governo centrale. L'intera nazione è solidale con tutte le persone colpite dal ciclone in diverse parti”, ha detto Narendra Modi in un Tweet. Fani è la prima tempesta tropicale originatasi nell’Oceano Indiano dall’inizio del 2019. Tra aprile e giugno, e tra ottobre e novembre, si concentrano i cicloni di massima intensità in questa regione del mondo.