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I suoi b&b distrutti dal sisma: 56enne si suicida

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Il sisma del Centro Italia dell'estate 2016 ha letteralmente spezzato o sconvolto le vite di quanti, in quelle tragiche ore, hanno visti i loro destini intrecciati alla furia della terra. Cittadine più grandi ma anche piccole frazioni e paesini di qualche centinaio di abitanti costrette a fare i conti con la distruzione e le ferite, fisiche e morali, portate dal terremoto e dallo sciame delle sue conseguenze. In questo senso, la storia di un imprenditore 56enne di Castelsantangelo sul Nera (non più di 200 abitanti, ultimo comune marchigiano prima di entrare in Umbria) rappresenta in modo emblematico la tragedia di coloro che, nello spazio di qualche minuto, hanno conosciuto il dramma di aver visto crollare i loro progetti di vita. Lui gestiva tre bed&breakfast, seriamente danneggiati dal sisma (così come la sua casa), nella frazione di Vallinfante: era in attesa delle licenze che avrebbero dato il via libera alla delocalizzazione dell'attività in località Gualdo di Castelsantangelo sul Nera ma, forse, è stato il peso di ciò che aveva perso a portarlo a una scelta estrema, quella di togliersi la vita.

La tragedia

Il 56enne si è gettato volontariamente dalla finestra della sua abitazione provvisoria, sita ad Alba Adriatica, dove risiedeva da mesi come sfollato assieme a sua moglie. L'angoscia per alcuni problemi fisici ma anche e soprattutto il terribile peso dovuto agli effetti diretti e collaterali del terremoto, lo hanno probabilmente indotto a credere che non ci fossero vie d'uscita, che sotto quelle macerie, in fondo, fosse rimasto troppo di sé e della sua vita precedente. Il suicidio dell'imprenditore, che nella zona di Castelsantangelo (nel maceratese) si occupava anche del recupero di animali selvatici per il Parco dei Monti Sibillini, ha letteralmente sconvolto la comunità dei suoi concittadini, increduli nell'apprendere la notizia attraverso i mezzi d'informazione.

Una comunità sconvolta

“Si sperava che i b&b potessero essere realizzati nel giro di poco tempo – ha commentato il sindaco di Castelsantangelo, Mauro Falcucci – ma i tempi sono molto lunghi. Siamo sotto choc, nessun poteva aspettarsi una cosa del genere. E' l'ennesimo dramma nel dramma. Difficile spiegare le ragioni di un gesto simile. Il terremoto? Ci fa soffrire tutti, l'abbiamo in testa e ognuno reagisce in un modo diverso”. Una tragedia che, qualunque siano le ragioni, segnerà in modo indelebile il percorso di questa comunità verso il ritorno alla vita di prima, quella precedente a quei maledetti secondi che sconvolsero per sempre le esistenze di un'intera parte del nostro Paese.  “A nome di tutta la comunità – ha concluso il sindaco Falcucci – profondo cordoglio e vicinanza alla moglie. Non ci sono altre parole”.

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