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I killer invisibili

DaĀ BreivikĀ aĀ Paddock, passando per le centinaia di persone comuni diventate allā€™improvviso killer efferati.Ā Bombe a orologeria che incontriamo sul tram, al lavoro, nellā€™androne del nostro palazzo, ma di cui troppo spesso non percepiamo ilĀ letale ticchettio. CosƬ, quando deflagrano, portandosi via vite, sogni e speranze, la nostra unica chance ĆØ di non trovarci nei paraggi. Dellā€™uomo comune che si trasforma in mostro abbiamo parlato con il criminologo clinicoĀ Enrico De Simone.

Partiamo da Las Vegas. Il killer aveva 64 anni, era incensurato, una vita molto agiata. Poi ha organizzato nei minimi dettagli la strage perfetta. Comā€™ĆØ possibile che un istinto criminale cosƬ forte e radicato possa rimanereĀ in nuceĀ per tanti anni, senza dare il minimo segnale?
ā€œSi tratta di una persona probabilmente affetta da una psicopatologia latente. Una malattia che tiene il soggetto in una condizione di normalitĆ  durante lo svolgimento di tutte le mansioni e le attivitĆ  quotidiane e che puĆ² degenerare in situazioni di stress o di cuiĀ egli risente in modo particolare, portandolo al compimento diĀ criminiĀ come questo. Eā€™ una sorta di cortocircuito mentale che fa passareĀ lo psicopaticoĀ a una fase di totale distacco rispetto ad azioni efferateā€.

Niente a che vedere con il classico raptus insommaā€¦
ā€œEsatto,Ā in questi casi se da una parte il soggetto ĆØ predisposto al compimento di atti criminali, dallā€™altra la sua sfera cognitiva ed elaborativa non viene minimamente intaccata. QuestoĀ lo rende in grado di porre in essere azioni articolate e sofisticate, anche con lā€™utilizzo di mezzi e luoghi, senza dare segni di alterazione mentale, la quale si manifesta, invece, con lā€™attuazione del disegno criminoso. La sua sfera cognitiva e organizzativa non sono assolutamente menomate, anzi, funzionano perfettamente. Lo dimostrano la scelta del luogo e la capacitĆ  di introdurre armi senza destare sospetti, peraltro in un palazzo controllato in modo ferreo. Tutto era stato studiato nei minimi dettagli. Pertanto ilĀ killer non solo non aveva menomazioni nella sua capacitĆ  elaborativa ma ĆØ stata proprio questā€™ultima a consentirgli di uccidere tutte quelle personeā€.

Esistono fattori ambientali o ereditari in grado di trasformare una persona qualunque in killer efferato?
ā€œCi teorie che parlano di possibile ereditarietĆ , ma sono superate da quelle, multifattoriali. Le quali tengono conto non soltanto della predisposizione naturale ā€“ ĆØ il caso del cosiddetto ā€˜delinquente natoā€™ ā€“ ma anche di fattori esterni, sociali, familiari e culturali che condizionano il potenziale criminale.Ā Questo perĆ² si verifica soprattutto nei casi di delinquenza comune. In fatti come quelli di Las Vegas bisogna parlare di una forma di psicopatologia, individuabile attraverso lo studio della vita pregressa del soggetto, il quale non puĆ² non aver dato segni di disagio alle persone che gli stavano vicinoā€.

QualiĀ comportamenti possono considerarsi sospetti?
ā€œPossono essere di vario tipo, perchĆ© dipendono dalla psicopatologia da cui ĆØ affetto il soggetto. Un segnale sospetto puĆ² essere lā€™atteggiamento di chiusura nei confronti degli altri, il rifiutoĀ ad avere rapporti sociali. In questo caso ĆØ possibile che la persona interessata si stia creando una vita e un pensiero parallelo. Diventa quindi importante capire cosa legge, di cosa si interessi, quali programmi in televisione segua. Accorgimenti che possono far capire che il soggetto si sta isolando dal suo contesto. Le modalitĆ  scelte per la strage di Las Vegas, cioĆØ lo sparare in modo indiscriminato contro una folla inerme, fanno presumere un sentimento di odio verso tutti e verso quella stessa vita e societĆ  che il killer sino a quel momento aveva accettatoā€.

Lā€™idea che nelle comunitĆ  possano esistere tante, insospettabili, mine vaganti spaventa. Come ci si protegge dallā€™uomo comune?
ā€œNon ĆØ semplice.Ā Parliamo di persone che conducono una vita normale, che non hanno frequentazioni da cui possa desumersi una particolare tendenza a delinquere e, nella maggior parte dei casi, non hanno mai fatto uso di stupefacenti.Ā Ma hanno forme di disagio interiore che riescono a mantenere celate. PerĆ², ripeto, chi vive vicino a queste persone puĆ² accorgersi di stranezze, di comportamenti particolari. Tornando al caso di Las Vegas, ad esempio, chi frequentava Paddock non puĆ² non essersi accorto di una qualche forma di interesse per le armi. Non ci si improvvisa killer o esperti di quel particolare tipo di armi. NĆ© ci si puĆ² improvvisare esperti di luoghi idonei aĀ creare piĆ¹ danni possibili alle persone. Chi gli stava vicino qualche segno deve averlo notato. La percezione di questi segnali ĆØ lā€™unica forma di difesa che abbiamoā€.

Esiste una difficoltĆ  dā€™intervento delle forze dellā€™ordine in casi cosƬ complessi?
ā€œIn Italia esistono mezzi di prevenzione che, probabilmente, altri Stati non hanno. Come la severa normativa sulle armi, che prevede anche una visita psicologica sullā€™attitudine del soggetto a detenere strumenti dā€™offesa. Esiste poi un diffuso meccanismo di controllo sociale, affidato alle forze dellā€™ordine e non solo. Pensiamo alla scuola, alla famiglia, che quasi sempre segnalano casi di conflittualitĆ  interiore e di disagio socialeā€.

Eā€™ importante, quindi, fare rete e informare le forze di poliziaĀ quando si notanoĀ situazioni sospetteā€¦
ā€œAssolutamente. Lo abbiamo visto con il fenomeno dei foreign fighter. I cambiamenti di comportamento, il percorso verso la radicalizzazione religiosa sono stati spesso percepiti da amici e parenti che poi hanno provveduto a segnalarla. Le forze dellā€™ordine, nellā€™ambito delle funzioni di polizia di prossimitĆ , invitano sempre i cittadini ad avere una maggiore sensibilitĆ  nel percepire e segnalare, soprattutto in situazioni di grande allarme socialeā€.

Nellā€™ultimo periodo si sono verificati diversi delitti passionali, specie fra i giovanissimi. Il fenomeno ĆØ in aumento?
ā€œGli ultimi dati ci dicono che in tutta Italia cā€™ĆØ stato un calo generale della delittuositĆ , compresa quella legata agli omicidi. AncheĀ nel caso dei delitti passionali bisogna perĆ² ricordare che esistono sensori sociali in grado avvertirci per tempo di quanto sta per succedere. La prima cosa da fare ĆØ percepire lā€™allarme della persona che viene fatta oggetto di minacce e intimidazioni, anche perchĆ©Ā esistono provvedimenti restrittivi la cui violazione puĆ² comportare lā€™arrestoā€.

Si parla spesso del rapporto tra internet e criminalitĆ . Quanto puĆ² incidere un uso sregolato del web su una persona potenzialmente pericolosa?Ā 
ā€œIl mondo virtualeĀ offre una possibilitĆ  infinita di occasioni criminali: truffe, estorsioni, molestie online, pedopornografia e tanto altro ancora. Negli ultimi anni, poi, cā€™ĆØ stato un incredibile salto di qualitĆ ; basti pensareĀ allā€™ingente numero di denunce riguardanti reati informatici. La grande sfida del futuro sarĆ , dunque, quella di creare un sempre maggiore numero di esperti informatici nelle forze di polizia, perchĆ© i cittadini si trovano sempre piĆ¹ a contattoĀ conĀ uno strumento che procura loro problemi e che utilizzano senza conoscerne le vere potenzialitĆ ā€.

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