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Halle, raid in sinagoga: l'autore è un neonazista

Era Halle, nella Sassonia-Anhalt, ma per un attimo è sembrato di rivivere quanto accadde nel marzo scorso a Christchurch, in Nuova Zelanda. Webcam, fucile e teorie folli, quelle di Stephan Baillet, un tedesco di 27 anni indicato come il responsabile dell'attacco alla sinagoga cittadina, davanti alla quale si è presentato in tuta mimetica, mitra alla mano e qualche granata, lanciata verso il cimitero ebraico e in un negozio di kebab distante circa 600 metri: entrambe le deflagrazioni hanno ucciso una persona, per un totale di due vittime. Trentacinque minuti di filmato, postato in seguito su un sito di videogame, nel quale si sente l'uomo urlare che “la radice di tutti i problemi sono gli ebrei”, poco prima di aprire il fuoco contro il luogo di culto dove, a causa del pesante portone trovato chiuso, non è riuscito a entrare. E' stato probabilmente questo a limitare il numero delle vittime, cosa che non accadde in Nuova Zelanda, dove Brenton Tarrant riuscì a prendere di mira i fedeli all'interno di due diverse moschee, uccidendo 51 persone.

L'attacco

Le motivazioni antisemite dell'uomo, fermato dalla Polizia poche ore dopo l'assalto, sono state confermate dal ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, teoria rafforzata anche dalla particolare giornata scelta dal killer, quella dello Yom Kippur, la ricorrenza ebraica che celebra il giorno dell'espiazione. Secondo le prime teorie formulate dagli inquirenti, l'azione omicida andata in scena ad Halle il 27enne l'avrebbe improvvisata, “irritato” dal fatto di non essere riuscito a entrare in sinagoga, sfogando così la sua rabbia folle contro il negozio di kebab, colpito da una bomba a mano: “Un uomo è entrato nel locale – ha riferito un testimone alla televisione N-tv in merito all'assalto al negozio di kebab -, ha lanciato qualcosa come una bomba a mano, che non è esplosa ed ha aperto il fuoco con un fucile automatico, l'uomo dietro a me deve essere rimasto ucciso, io mi sono nascosto nel bagno”. Per diverse ore si era parlato di uno o più complici in fuga ma, al momento, i media tedeschi sembrano prediligere la teoria di un'azione ordita da un lupo solitario. Del caso, per il quale al momento si è quasi immediatamente ipotizzata una pista di estrema destra (secondo quanto riportato da Der Tagesspiegel), si sta occupando la procura anti-terrorismo tedesca si è assunta il caso della sparatoria.

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