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Haiti, dramma senza fine, allarme colera e malattie

Corsa contro il tempo, ad Haiti, per evitare che colera e altre malattie facciano strage. Con l’inizio della stagione delle piogge e mentre il numero di morti causati dall’uragano Matthew continua ad aumentare, l’Unicef lancia l’allarme sui rischi per i bambini che vivono nelle aree maggiormente colpite.

“Fiumi in piena, acque stagnanti e cadaveri umani e di animali sono un terreno perfetto per le malattie trasmesse dall’acqua”, spiega Marc Vincent, rappresentante ad Haiti dell’Agenzia delle Nazioni Unite. “Ogni giorno che passa aumenta la minaccia del colera. Siamo in una corsa contro il tempo per raggiungere questi bambini prima che lo facciano le malattie”. I primi morti di colera, endemico nell’isola, ci sono già, anche se nessuno sa quanti. E si aggiungono agli oltre 800 provocati dall’uragano. Ma anche questo bilancio è provvisorio e ci vorranno giorni o settimane perché si arrivi ai dati reali sulle vittime.

Sul dramma di Haiti è intervenuto il Papa: “Assicuro la mia vicinanza alle popolazioni ed esprimo fiducia nel senso di solidarietà della Comunità internazionale, delle istituzioni cattoliche e delle persone di buona volontà”, ha detto il pontefice prima di recitare l’Angelus dal sagrato di San Pietro.

La Caritas ambrosiana, che ha già stanziato 25 mila euro per i primi soccorsi, ha lanciato una raccolta fondi che si aggiunge alle iniziative umanitarie delle Ong presenti nel Paese, come Oxfam, e di organizzazioni come la Croce Rossa. Proprio la Croce Rossa – oltre all’impegno sul fronte della sicurezza alimentare della distribuzione di kit igienico-sanitari e per la potabilizzazione dell’acqua – ha organizzato un sistema per i ‘ricongiungimenti’ delle famiglie disperse dopo l’uragano.

“La Croce Rossa ha messo a disposizione cellulari perché le persone si possano mettere in contatto con i parenti e segnalare dove sono”, racconta all’ANSA Mariagiovanna Costa, delegata della Croce Rossa italiana ad Haiti. Intanto sono salite a 15 le vittime negli Stati Uniti dopo il passaggio del ciclone: 5 persone sono morte in North Carolina, 4 in Georgia e 6 in Florida.

Nelle ultime ore Matthew si è indebolito ed è stato declassato a tempesta tropicale dal National Hurricane Center ma le autorità e i metereologi invitano alla cautela anche perché inondazioni record si sono registrate in North Carolina e migliaia di persone sono state soccorse dopo essere rimaste intrappolate nelle case o nelle macchine.

 

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