Domenica nera sul Gran Sasso, dove una valanga si è staccata dal Corno Piccolo, a 2400 metri, investendo due escursionisti che sono morti. Dopo circa un’ora di ricerche, il personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino ha trovato i cadaveri in località Canale di Mezzo.
Alle operazioni, in zona Prati di Tivo, hanno partecipato anche elicotteri del 118 e della Forestale di Pescara e di Rieti, con medici e unità cinofile: una delle vittime è Pino Sabbatini, 50enne guida alpina e volontario, nonché tecnico di elisoccorso e capo della stazione Cnsas di Teramo. L’altra vittima è l’escursionista che Sabbatini accompagnava, di cui ancora non sono state diffuse le generalità.
I due, che procedevano a piedi, con piccozze e ramponi, sono stati travolti dal distacco di una cornice di neve: sono quindi scivolati nel dirupo per circa 300 metri. Ad accertare la morte è stato il medico del 118: i corpi delle due vittime sono stati poi trasferiti all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo.
A far scattare l’allarme era stato un uomo che dalla base dei Prati di Tivo aveva visto staccarsi la slavina dalla vetta. Altri due ragazzi, anche loro in cordata, sono scivolati per pochi metri quasi nello stesso punto rimanendo fortunatamente illesi. Quella zona del Gran Sasso è tristemente nota per le ripeture valanghe: perfino le squadre di soccorso sono rimaste in quota sono e state recuperate dall’elicottero del 118 dell’Aquila.