Adesso è ufficiale: il figlio di Osama bin Laden è morto. Ucciso durante un'operazione antiterrorismo al confine tra il Pakistan e l'Afghanistan. La notizia della sua scomparsa era apparsa sui media di tutto il mondo a fine luglio, adesso dalla Casa Bianca arriva la conferma, con un comunicato, che il presunto erede di Osama ai vertici dell'organizzazione terroristica fondamentalista Al Quaeda non c'è più. A marzo le autorità statunitensi avevo messo una taglia da un milione di dollari per la sua cattura. Nella nota, Washington scrive: “La perdita non solo priva al Qaida delle abilità di una importante leadership e della simbolica connessione a suo padre, ma mina importanti attività operative del gruppo”.
Diritto dinastico
Di Hamzen bin Laden non si molto. Pare fosse nato a Jeddah, in Arabia Saudita, nel 1989 e che avesse sposato la figlia di uno dei dirottatori di aerei nell'attacco dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, Mohamed Atta. Il figlio del fondatore di Al Quaede fece la sua prima apparizione in un video del 1996 accanto al padre, quando era solo um bambino. Hamzen è salito alla ribalta delle cronache alcuni anno dopo la morte di Osama, rimasto ucciso in un blitz dei Navy Seals statunitensi nel suo nascondiglio-base operativa ad Abbottabad, in Pakistan, con una serie di videomessaggi probabilmente autoregistrati. In quelle clip minacciava attentati negli Stati Uniti per vendicare il genitore, e invitava l'intera comunità musulmana a prendere parte dalla guerra in Siria, andando in aiuto ai proprio correligionari per la resistenza “all'invasore, agli sciiti, all'aggressione internazionale”. Ovvero le forze militari occidentali e le truppe governative di Bashir al Alassad. Hamzen, ritenuto dalle forze d'intelligence come il vertici di Al Quaeda praticamente per diritto dinastico in quanto figlio del fondatore dell'organizzazione, dal gennaio 2017 era stato inserito nella lista nera degli Stati Uniti.