E' giallo sulla morte di Rebecca Dykes, funzionaria britannica presso l'ambasciata del Regno Unito a Beirut, strangolata dopo essere stata probabilmente violentata. La polizia libanese ha avviato una indagine, dalla quale è emerso che non ci sarebbe una matrice politica dietro il fatto, e tiene informato il Foreign Office di Londra sugli sviluppi. La famiglia della giovane, che lavorava per Dipartimento per lo Sviluppo internazionale a Beirut dal gennaio 2017, ha pubblicato un comunicato stampa in cui afferma di essere “devastata dalla perdita della nostra Rebecca”. “Stiamo facendo di tutto per capire cosa è successo. Chiediamo ai media il rispetto della nostra privacy“, aggiungono i familiari. Mentre l'ambasciatore britannico in Libano, Hugo Shorter, ha affermato che il personale della sede diplomatica è “sotto choc e rattristato” per la morte di Rebecca.
Le ultime ore
Sui media britannici sono state ricostruite le ultime ore della funzionaria. Sarebbe stata uccisa nella notte tra venerdì e sabato, dopo aver incontrato amici e colleghi in un bar di Beirut. L'ultima volta è stata vista venerdì sera in un locale della zona di Gemmayzeh ma dopo mezzanotte se ne è andata. Secondo la ricostruzione del Times, la giovane avrebbe dovuto prendere un aereo la mattina seguente per tornare nel Regno Unito e raggiungere la famiglia per le vacanze di Natale. Ma non è mai salita su quell'aereo. Si pensa che abbia incontrato qualcuno che l'ha portata fuori città e uccisa, forse dopo una violenza sessuale che verrà eventualmente accertata dall'autopsia.
La vittima
Il cadavere di Rebecca è stato ritrovato lungo un'autostrada a diversi chilometri da dove l'avevano lasciata, ancora viva, i suoi amici e colleghi. Questo tipo di incidenti, spiega il Daily Telegraph online, sono molto rari a Beirut. Il Foreign Office ha offerto il suo sostegno ai familiari della vittima mentre il Dipartimento per lo Sviluppo internazionale ha sottolineato che c'è un'indagine in corso per far luce sull'accaduto. Rebecca era membro di diversi team di lavoro governativi, fra cui quello che si occupa di Libia al ministero degli Esteri, e in passato si era occupata come analista anche di Iraq. Laureatasi all'università di Manchester si era poi specializzata in sicurezza internazionale e governance globale alla Birkbeck di Londra. Dal 2010 la giovane aveva iniziato a lavorare per il governo britannico.