Giallo Caronia, concluse autopsia e tac sui resti del bambino

Logo Interris - Giallo Caronia, concluse autopsia e tac sui resti del bambino

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Giallo Caronia, concluse autopsia e tac sui resti del bambino

Sono state trovate delle piccole pietre tra i resti del bambino che si pensa possano essere di Gioele, trovati nelle campagne di Caronia, che potrebbe essere utili per stabilire il luogo e il momento della sua morte. E’ quanto emerso dalla Tac eseguita prima di iniziare l’autopsia, in base a quanto riportato dall’Ansa.

La Tac, ha spiegato Daniela Speranza, medico legale della task force di esperti che parteciperà all’esame medico legale, serve per effettuare “rilievi antropometrici”, per “correlare il soggetto all’età anagrafica, sesso e quanto utile per fare rilievi antropologici” e permettere la possibile “identificazione” della piccola vittima”.

Il perito: a conclusione esami avremo quadro chiaro

“Al termine di tutte le operazioni avremo un quadro definitivo e completo, al momento si tratta di agire per singoli passaggi non tralasciando alcunché ed evitando di perdere elementi che potrebbero essere utili. Siamo un gruppo ben affiatato abbiamo diverse professionalità che cooperano e collaborano nelle attività cercheremo di fare del nostro meglio per ottenere tutto il possibile dal cadavere”. Lo ha detto il medico legale Elvira Ventura Spagnolo, perito della Procura di Patti, al termine dell’autopsia sui resti del bambino trovato nelle campagne di Caronia e che si ritiene sia Gioele.

“E’ stata fatta la tac come prima indagine – ha ricostruito – dopo di che abbiamo proceduto con la collaborazione dell’entomologo e dello zoologo forense alle varie attività di ispezione, analisi, prelievo di campioni che naturalmente richiederanno ulteriori approfondimenti. I passaggi successivi – ha annunciato all’Ansa – saranno ulteriori analisi sia sugli indumenti sia sui resti. Ci sono stati sempre assegnati 90 giorni di tempo per la relazione. È importante agire nel miglior modo possibile e non tralasciare nulla di ciò che il cadavere può fornire al termine si avranno i risultati”.

Manuela Petrini: