Giallo in casa Juve. Il capo ultrà della Vecchia Signora, Raffaello Bucci detto Ciccio, quarantenne di San Severo, si è suicidato: il “drughi” ha accostato con la sua auto lungo il viadotto dell’autostrada Torino-Savona e si è buttato di sotto. Il giorno prima era stato sentito dal magistrato di Torino Monica Abbatecola come testimone nelle indagini che hanno portato, lunedì scorso, all’arresto di 18 persone accusate di associazione mafiosa. Nello specifico, Bucci era stato sentito come persona informata nell’ambito dell’infiltrazione della ’ndrangheta nella curva bianconera e sul business del bagarinaggio. Tra i nomi dei presunti boss e malavitosi, spicca quello di Fabio Germani, altro storico capo ultrà bianconero.
Le motivazioni che hanno spinto il ragazzo all’estremo gesto sono sconosciute. La polizia sta cercando di ricostruire tutti i suoi movimenti e i contatti delle ultime ore, ma non è stato trovato né un biglietto né un messaggio che possa spiegare il perché del suicidio. Al contrario, quelli dell’entourage Juve, che lo conoscono, raccontano che era molto gratificato per il nuovo incarico fiduciario che gli era stato dato dai dirigenti della squadra. Raffaello era infatti stato “assunto” dalla società come consulente esterno con il ruolo di “Supporter Liaison Officer”, ovvero anello di congiunzione tra tifoseria e club. Gli investigatori sospettano che possa esserci un legame tra la sua morte e la vicenda della infiltrazione della ‘ndrangheta nelle curve delle tifoserie.