Orrore in Germania. Infatti un dipendente dell’Ospedale Delmenhorst ha confessato di aver ucciso 30 pazienti e di aver cercato di ucciderne altri 60. Per ora le autorità tedesche lo hanno accusato di tre morti e di tre attentati omicidi. Come nel caso di Daniela Poggiali, l’infermiera Killer dell’Ospedale di Lugo, nella clinica tedesca erano stati registrati alcuni decessi sospetti che avevano allertato la direzione ospedaliera e le forze dell’ordine.
Ma è solo durante l’interrogatorio con uno psichiatra che l’uomo si è autoaccusato delle decine di morti. Secondo quanto riferito dallo stesso psichiatra alla corte di Oldenburg, l’infermiere di 38 anni tra il 2003 e il 2005 avrebbe iniettato agli ignari pazienti di terapia intensiva un farmaco per il cuore che successivamente ha prodotto delle complicazioni nella loro salute, fino al decesso.
La lunga serie di crimini dell’infermiere era stata interrotta quando una sua collega lo aveva colto sul fatto. Ma secondo gli inquirenti – che non credono alla confessione dell’uomo – il numero dei casi ammonterebbe a 170. Non sono ancora note le cause che hanno spinto l’uomo a compiere un gesto tanto orribile, ma l’ipotesi più accreditata secondo l’accusa è che l’infermiere volesse dimostrare la sua bravura nel rianimare i pazienti, o almeno all’inizio. Poi sarebbe subentrata la “noia” e l’uomo avrebbe iniziato a giocare coscientemente con la vita dei suoi assistiti. L’infermiere nel 2008 era stato condannato a sette anni e mezzo di reclusione per tentato omicidio.