Ma l’accusa ha portato diverse prove per confutare la tesi della dimenticanza involontaria. Innanzitutto, il padre teneva contatti erotici via internet con diverse donne, una delle quali minorenne, ed era noto il suo desiderio di essere “free child”, senza figli a seguito. Inoltre, prosegue l’accusa, la testa del bambino era ben visibile dagli specchietti retrovisori perché più alta del bordo del seggiolino auto; il padre, per parcheggiare nei pressi del luogo di lavoro, essendo privo delle telecamere di parcheggio, era obbligato a voltarsi e a usare gli specchietti per fare la manovra in retromarcia. Era dunque per lui impossibile non vedere il figlio. La madre del piccolo si dice sconvolta e ignara degli incontri erotici on line del marito. Il verdetto della corte è atteso nei prossimi mesi; Harris rischia la pena di morte per omicidio volontario e crudeltà nei confronti di un minore.
Quello di dimenticarsi i figli in auto è, in America, un evento assai frequente tanto da spingere il governatore della Georgia ad istituire una campagna di sensibilizzazione denominata “look again” (guardaci ancora) per la sicurezza dei bambini nelle auto lasciate parcheggiate sotto il sole. “In pochi minuti – annuncia lo spot – l’interno della tua auto può diventare rovente. Tu puoi diventare un eroe, puoi prevenire una tragedia”.