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Genova, la madre del bimbo lanciato dalla finestra autorizza l’espianto degli organi

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La madre del bambino lanciato dal padre dalla finestra della casa in fiamme a Casella, in provincia di Genova e di cui è stata dichiarata la morte cerebrale, ha concesso l’autorizzazione all’espianto degli organi del figlio. La donna ha concesso il benestare dal letto dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, nonostante lo stato di choc. Il marito è in coma farmacologico all’ospedale Galliera con problemi cardiovascolari e ustioni sul 20% del corpo.

Abitazione non a norma?

Intanto i fratelli della madre di Giuseppe, secondo quanto dichiarato al Secolo XIX di Genova, sostengono che l’abitazione non sarebbe stata a norma. Gli zii del bambino morto avrebbero affermato che un geometra chiamato dal marito della donna aveva redatto una perizia e che per questo la famiglia Fraietta aveva deciso di cambiare casa: “Sarebbe stata questione di settimane” hanno detto. La pista principale per risalire all’innesco del rogo porterebbe alla stufa a legna, munita di una caldaia, che potrebbe essere stata modificata e che la famiglia Fraietta usava per riscaldare l’ abitazione. Sotto esame anche l’impianto elettrico. Gli inquirenti nelle prossime ore dovrebbero convocare il proprietario dell’abitazione per chiedergli se corrisponde al vero che la famiglia Fraietta gli aveva inviato alcune raccomandate per sollecitare la revisione dell’impianto elettrico e della canna fumaria.

L’inchiesta

Il magistrato, che indaga per omicidio colposo e lesioni colpose, ha disposto il sequestro della salma del bambino deceduto al fine di effettuare l’autopsia, pur senza fermare l’operazione di espianto degli organi del bimbo autorizzata dalla madre e avviata stamane nella sala di chirurgia dell’ospedale Gaslini dall’equipe del centro trapianti dell’ospedale San Martino. I primi organi che potrebbero essere espiantati sono il fegato, i reni e le cornee.

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