Un secondo uomo è stato arrestato dalla polizia britannica, che indaga sul furto avvenuto nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 settembre Blenheim Palace, nell'Oxfordshire, quando è stata portata via una delle opere più controverse del celebre artista concettuale italiano Maurizio Cattelan. Un water d'oro massiccio, con un asse da 18 carati. Una scultura dal titolo provocatorio, “America”, e perfettamente funzionante per i bisogni dei turisti. La sede dell'esposizione non era certo da meno per importanza, anzi. Si trattava della casa natale del primo ministro britannico Winston Churchill, uno degli uomini politici più importanti della Storia.
L'indagine
La polizia ha fatto sapere di aver arrestato un secondo uomo, dopo il 66enne di sabato scorso, sospettato di essere stato uno degli scassinatori di Blenheim Palace. L'uomo è stato poi rilasciato in attesa di ulteriori sviluppi dell'inchiesta. Nessuno dei fermati è stato finora identificato o accusato del furto, scrive Associated press. Le indagini proseguono.
Il furto
Il trafugamento dell'aureo gabinetto ha impegnato una squadra di criminali sperrti e organizzati che ha dovuto portarlo via con un camioncino o un furgone, secondo le autorità inglesi. Nel portare via la scultura hanno danneggiato le tubature a cui era attaccato, causando una perdita d'acqua che ha invaso la stanza dov'era esposta e quella adiacente. Ironia della sorte, appena un mese prima del furto uno degli eredi dell'uomo che ha tenuto alto il morale degli inglesi nell'ora più buia della Seconda guerra mondiale, Edward Spencer Churchill, aveva dichiarato, in merito alla sicurezza dell'opera: “Non sarà la cosa più facile da rubare”. Le ultime parole famose.