Decine di vittime in Polonia a causa del freddo record. Il passaggio di correnti gelide dalla Siberia ha fatto scendere il termometro oltre i 20 gradi sotto lo zero, causando da novembre la morte di 53 persone in tutto il Paese: ben sette sono state trovate assiderate nella notte fra venerdì e sabato scorso.
Ad annunciarlo, il centro governativo per la sicurezza nazionale: “Sette persone sono morte venerdì, la giornata più tragica di questo inverno”, ha dichiarato Bozena Wysocka, portavoce del governo guidato da Beata Maria Szydło, vicepresidente del partito polacco Diritto e Giustizia e primo ministro della Polonia dal 16 novembre 2015. “Abbiamo registrato altre tre vittime il giorno prima”, ha evidenziato la portavoce, dato che porta a “53 il bilancio delle persone vittime di ipotermia registrate dal primo novembre scorso”.
Il record di freddo è stato registrato all’aeroporto di Katowice, importante città della regione storica della Slesia non lontana da Cracovia nella Polonia meridionale, dove la colonnina di mercurio ha toccato i 29 gradi sotto zero. Secondo gli esperti, l’ondata di freddo anomalo durerà almeno fino a mercoledì prossimo. Ed è emergenza sociale, soprattutto per i tanti senza tetto e per gli abitanti delle zone rurali tagliati fuori da rifornimenti e aiuti.
La Polonia non è nuova alle “stragi da gelo”. L’ultima era accaduta i primi di febbraio del 2012, quando i venti gelidi della steppa superarono gli Urali e piombarono sull’Europa Orientale, stringendola in una morsa di ghiaccio e neve per settimane. Il termometro arrivò a -20, fino a toccare punte di -28°C a Suwalki, nell’estremo Nord Est del Paese. Anche in quella occasione, i morti furono numerosi: 58 vittime da novembre a febbraio. Un tragico record in perdite di vite umane che potrebbe facilmente essere superato se le le attuali temperature polari dovessero continuare oltre mercoledì.