Non bisogna scomodare Loretta Goggi per definire quella attuale una “maledetta primavera“. L'eccezionale ondata di freddo degli ultimi giorni ha stravolto l'immagine aulica del mite maggio, primo assaggio dell'estate in arrivo. Il cambio di stagione è lasciato a metà, con i guardaroba che alternano t-shirt a maglioni pesanti, giubbotti a giacche a vento. Anomalie domestiche che riflettono quelle del tempo, di cui abbiamo parlato con Daniele Parolin, redattore de iLMeteo.it.
Freddo e neve a maggio sono cose a cui non eravamo abituati. Cosa è successo?
“Si è verificato un blocco delle correnti atlantiche causato dalla congiunzione fra l'alta pressione proveniente dalla penisola iberica e quella che si trovava sulla Groenlandia. Ciò ha impedito l'arrivo di perturbazioni miti e favorito la discesa dal Polo Nord di aria fredda, ne è derivato un vortice che ha raggiunto l'Italia”.
Che, se non sbaglio, ci ha colpiti su due fronti…
“Esatto, per via della conformazione della Penisola. Incontrata la barriera delle Alpi l'aria fredda è entrata sia dalla Valle del Rodano, in Liguria, che dalla porta della bora, nel nordest. C'è stato un rinforzo del vento sui due versanti e un repentino abbassamento delle temperature rispetto alla media del periodo che ha provocato le nevicate sino a bassa quota”.
C'è chi ha parlato di evento dalla portata storica. E' così?
“Sì, non succedeva da 60 anni, se non sbaglio dal 1957. Eventi del genere a maggio sono molto rari, perché sono tipici dell'inverno. E vi dico subito che si ripeteranno nei prossimi giorni”.
Pessima notizia. Quando?
“Tra oggi e domani sono previste piogge al nord e in parte del centro. Tra sabato e domenica si avrà un nuovo attacco polare. Sarà meno intenso sotto il profilo termico ma le precipitazioni dovrebbero risultare molto più forti”.
Di fatto, a parte singoli giorni caldi, la primavera non ha mai preso il via quest'anno. A un mese e mezzo dall'inizio dell'estate possiamo già fare un bilancio e archiviarla come una stagione storta?
“Dipende da quali aspettative abbiamo sulla primavera. Per sua natura questa stagione non è stabile ed è una delle più difficili da analizzare in termini meteorologici, al pari dell'autunno. E' caratterizzata dai contrasti termici, dall'alternarsi di fasi calde ad altre più fresche. Non possiamo considerarlo un periodo solo caldo e mite”.
Immagino dipenda anche dall'area geografica in cui ci si trova…
“Questo sì. Bisogna, ovviamente, vedere quale tipo di configurazione barica e atmosferica si viene a creare. In questi giorni il ciclone è entrato dal nordest ed è scivolato lungo l'Adriatico, coinvolgendo solo in parte il versante tirrenico”.
Però è indubbio che, negli ultimi anni, la stabilità meteorologica tipica di maggio si stia spostando sempre più in la…
“E' vero. Negli anni 80 e 90 questo mese era molto caldo, mentre ultimamente risulta particolarmente perturbato. Una fase di instabilità che si protrae almeno sino a metà giugno, quando l'alta pressione comincia a diventare predominante”.
Sarà così anche quest'anno?
“Sì. I dati attuali ci dicono che, almeno sino al 20 maggio, la situazione resterà instabile per l'arrivo di vortici provenienti dal Nord Europa. Queste le previsioni, poi c'è la statistica. E allora possiamo ipotizzare un primo accenno di estate verso la fine del mese e una nuova fase incerta a inizio giugno, con la bella stagione che dovrebbe prendere il via dalla metà del prossimo mese, quando gli anticicloni africani porteranno le temperature sopra i 30 gradi un po' ovunque”.
Per una primavera che ritarda c'è un'estate che ormai sembra aver conquistato anche parte dei mesi autunnali…
“In effetti, negli ultimi anni, caldo e bel tempo si sono protratti anche oltre settembre, arrivando sino ai primi giorni di novembre. E le dico subito che, secondo l'ultimo aggiornamento delle previsioni stagionali del Centro Europeo, avremo un'estate e un inizio di autunno con temperature sopra la media di uno/due gradi”.
Se le premesse sono queste, forse, possiamo allontanare l'incubo della scorsa estate, caratterizzata da un agosto terribile…
“Ripeto, le previsioni stagionali annunciano un'estate molto calda. Su agosto la situazione resta incerta, perché dopo la metà del mese l'atmosfera inizia a subire i primi cambiamenti dovuti all'avvicinamento all'autunno. Quindi è probabile che in questa fase il flusso perturbato si faccia più vivo. Si tratterà, però, di un contesto normale, non anormale come quello del 2018”.
I classici temporali pomeridiani estivi, insomma…
“Sì, anche se sono più intensi di quelli di qualche anno fa. Quando le temperature sono molto alte basta uno sbuffo di aria fredda per provocare fenomeni estremi, come le trombe d'aria”.