Sentenza di assoluzione per due agenti francesi accusati di omissione di soccorso nei confronti di due adolescenti morti nel 2005. Si tratta di Bouna Traoré e Zyed Benna, 15 e 17 anni, di Clichy-sous-Bois, che il 27 ottobre di 10 anni fa stavano tornando a casa dopo una partita di calcio quando furono fermati dalla polizia. I due giovani, nel tentativo di scappare, entrarono in una centralina dell’alta tensione e rimasero uccisi da una scarica elettrica. Il tribunale ha deciso che i due poliziotti, quando decisero di andarsene, non si erano resi conto del pericolo “certo e imminente” per i ragazzi. “Oggi ho l’impressione che i cattivi siamo noi”, ha dichiarto il fratello di Bouna Traoré, subito dopo la lettura della sentenza. “Invece è il contrario – ha continuato – abbiamo perso dei ragazzi e stiamo aspettando da 10 anni. Non riesco a capire”.
La morte dei due giovani scatenò la rabbia delle banlieue che durò settimane; in seguito agli scontri e agli atti di vandalismo, il governo francese dichiarò lo stato di emergenza. “Sono disgustato – ha detto Adel Benna, fratello di Zyed – abbiamo un sentimento di ingiustizia, sono morti per nulla. E invece mio fratello è stato vittima di un abuso di potere della polizia”. Intanto su twitter si legge una valanga di autentici proclami di guerra: “Bouna e Zyad non vi dimentichiamo, se giustizia non è stata fatta la faremo a modo nostro… come prima, rivolta in banlieue!”. Marine Le Pen e la nipote Marion Marechal-Le Pen, invece, affermano che giustizia è stata fatta. “Questa sentenza – scrivono sempre su twitter – dimostra che le canaglie avevano messo a ferro e fuoco la banlieue per piacere e non a causa di un abuso della polizia”.