Non torna la paura a Foggia, perché in realtà non se ne è mai andata. A pochi giorni dagli attentati in serie messi in atto a inizio anno e dal blitz delle Forze dell'ordine che aveva smantellato una santabarbara al termine di oltre 100 perquisizioni una decina di giorni fa, la criminalità torna a colpire in città, per la precisione davanti alla sede del centro anziani “Il Sorriso di Stefano”, di proprietà del gruppo “Sanità più”, dove un ordigno è esploso all'alba, quando all'interno del locale vi era solo una donna delle pulizie, intenta a svolgere il proprio lavoro. Fortunatamente, la donna è rimasta illesa ma è stata comunque accompagnata in ospedale in forte stato di choc. Un attacco che non sembra per nulla casuale: il responsabile delle risorse umane del centro è Cristian Vigilante, testimone di un'inchiesta della Dda contro la mafia foggiana e già vittima di un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso. E ai cronisti accorsi sul posto, è stato lo stesso Vigilante a spiegare che, a suo giudizio, “è chiaro che questo è un seguito alla bomba della scorsa volta”.
Un'escalation pericolosa
Sembra che l'esplosione non abbia provocato danni strutturali al centro anziani, se non alcune vetrate infrante dall'onda d'urto. Anche la donna che vi stava lavorando in quel momento non avrebbe subito lesioni ma solo un forte spavento. Anche per questo, Vigilante – che gestisce il centro assieme al fratello Luca – assicura che il centro riaprirà subito, “anche perché tutte le nostre strutture sono in sicurezza. Il centro funzionerà ordinariamente: anzi è già aperto perché non ci sono stati danni strutturali. Noi lavoreremo tranquillamente“. Sull'attentato sono in corso le indagini delle Forze dell'ordine che avrebbero già acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza: dai filmati, sembrerebbe che a piazzare la bomba sia stata una persona sola, avvicinatasi al centro anziani incappucciata. La visione concorde, a ogni modo, è che a Foggia sia in corso una pericolosa escalation della criminalità organizzata. L'attentato, peraltro, arriva a pochi giorni dall'imponente manifestazione di Libera, nella quale i cittadini avevano mostrato il lato migliore della città, dando una risposta chiara contro i responsabili degli atti di violenza e intimidazione: “Nessuno aspetta una cosa del genere a pochi giorni da una risposta collettiva, sociale, istituzionale”. Come quella data dal corteo di Libera.