Si è dimesso l’ufficiale della polizia statunitense di McKinney, in Texas. L’agente aveva aggredito una ragazzina afroamericana durante un’operazione per riportare l’ordine ad un party in piscina. L’agente Eric Casebolt, di 41 anni, ha consegnato ieri la sua lettera di dimissioni dopo la divulgazione di un filmato – fatto con uno smartphone – dove si vedeva l’uomo, insieme ad alcuni suoi colleghi, ammanettare un un gruppo di teenager neri, sottomettere una ragazzina in lacrime ed estrarre la pistola d’ordinanza e puntarla contro un gruppo di minori.
La pattuglia delle forze dell’ordine era stata chiamata da alcuni residenti della zona che avevano denunciato gli schiamazzi provenienti dalla festa in piscina. Il video ha suscitato un’ondata di proteste in tutta l’America e l’agente Casebolt era stato accusato dalle comunità afroamericane, non solo di comportamenti inappropriati, ma anche di razzismo.
“Le azioni di Casebolt, come si vede nel video sui disordini nel party in piscina, sono indifendibili. Le nostre politiche, la nostra formazione, la nostra pratica sono estranee al suo comportamento. – ha dichiarato il capo della polizia locale, Greg Conley – Il filmato mostra che ha agito fuori controllo per tutta l’operazione”. In migliaia erano scesi in strada a McKinney, vicino Dallas, per protestare contro la polizia. “Il colore della mia pelle non è un crimine”, è uno degli slogan usati dai manifestanti scesi in piazza.