Nuova tragedia del mare nelle Filippine. Almeno 42 morti e 11 dispersi nel naufragio di un traghetto su cui viaggiavano 173 passeggeri e 16 membri dell’equipaggio. L’imbarcazione, lunga 27 metri e pesante 36 tonnellate, era appena partita dall’isola di Leyte in direzione delle isole Camotes, una cinquantina di chilometri più a sud. Il mare era mosso, ma non in condizioni che impedivano la navigazione. Poco al largo di Ormoc City, lo scafo si è impennato e capovolto sulla sinistra, sorprendendo i passeggeri e lo stesso equipaggio. Le operazioni dei soccorritori sono state rese difficili dai forti venti e dal mare mosso, che hanno impedito i soccorsi aerei. Il “Kim Nirvana” – questo il nome della nave – trasportava anche un pesante carico di materiali per costruzioni e sacchi di riso.
Le autorità stanno indagando per capire la causa della grave sciagura. Ancora non è chiaro, tra l’altro, se l’imbarcazione fosse sovraccarica. Ormoc City era tra le città devastate nel novembre 2013 dal tifone Haiyan, che causò 7.300 morti nella regione. L’arcipelago filippino, che conta oltre 7mila isole e una popolazione di 100 milioni di abitanti, fa un uso intenso di battelli e traghetti per gli spostamenti di passeggeri e merci. Le frequenti condizioni atmosferiche estreme, la precaria manutenzione delle imbarcazioni e gli scarsi standard di sicurezza rendono tuttavia periodici i disastri. Il peggiore risale al 1987, quando 4mila persone morirono nella collisione tra un traghetto e una petroliera.