Fornivano false dichiarazioni di ospitalità da esibire all’ufficio immigrazione della Questura per ottenere così il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Per questo motivo la polizia di Brindisi ha fatto scattare le manette ai polsi di cinque persone. Inoltre, altre 10 persone sono state indagate a piede libero e gli agenti delle forze dell’ordine hanno eseguito 15 perquisizioni domiciliari.
L’indagine
La rete che favoreggiava l’immigrazione irregolare, gestita da un gruppo composto da afghani, pakistani e italiani, è stata individuata grazie alle indagini svolte dalla Digos che ha effettuato anche intercettazioni video e ambientali, oltre che appostamenti e pedinamenti di alcuni sospetti. L’operazione, soprannominata “Raggiro”, ha portato così all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e quattro ai domiciliari, tutte disposte dal giudice per le udienze preliminari di Brindisi.
Dieci indagati
Oltre ai cinque destinatari delle ordinanze, nell’indagine sono coinvolte altre dieci persone (sette brindisini e tre tra afgani e pachistani), indagate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso. La polizia ha eseguito anche quindici perquisizioni domiciliari. Le indagini sono state condotte incrociando servizi di intercettazione, osservazione e pedinamento con riscontri documentali sulle pratiche aperte presso l’Ufficio immigrazione e finalizzate alla concessione dei permessi di soggiorno.