E'tornato a scorrere il sangue in un penitenziario del Brasile, dove almeno 20 persone sono morte in uno scontro a fuoco con la Polizia, iniziato a seguito di un tentativo di evasione di massa. La mattanza, stavolta, è avvenuta nel carcere di Santa Izabel di Belem, nel nord del Paese, dove un nutrito gruppo di detenuti ha cercato di eludere la sorveglianza delle guardie scatenando una violenta sparatoria nella quale a farne le spese sono stati per la maggior parte gli evasori e i loro complici: in 19 sono rimasti uccisi sotto i colpi dei poliziotti ma altri sono riusciti a oltrepassare la barriera di fuoco e a uscire dal penitenziario, dandosi alla fuga. Mentre all'interno avveniva la strage, da fuori un gruppetto armato ha tentato di assaltare la prigione con l'obiettivo di distogliere l'attenzione degli agenti e facilitare la fuga dei detenuti. Non è chiaro, al momento, in quanti siano riusciti a fuggire.
La sparatoria
Secondo quanto riferito dalla segreteria di Sicurezza dello stato di Parà, a iniziare le ostilità sarebbe stato proprio il gruppo di rivoltosi che ha agito all'esterno il quale, poco dopo le 13, ha fatto saltare in aria uno dei muri della recinzione. Nella concitazione del momento, alcuni dei prigionieri hanno tirato fuori delle armi avviando una sparatoria feroce e prolungata per quasi un'ora, forse più. Uno scontro a fuoco che, alla fine, ha lasciato sul terreno 19 rivoltosi e un funzionario della prigione (altri quattro sono rimasti feriti), con immagini diffuse dei corpi sommariamente ammucchiati nei pressi dell'ingresso della prigione, crivellati di colpi e coperti di sangue.
Carcere stracolmo
Sedata la rivolta, le Forze dell'ordine hanno immediatamente avviato le ricerche dei fuggitivi e iniziato le indagini sul gruppo di criminali che ha attaccato la prigione. L'ispettore di Polizia Rodrigo Leao ha riferito che due armi da assalto, tre pistole e altre armi da fuoco sono state sequestrate ad alcuni degli assalitori. Nel frattempo, si riapre ancora una volta il dibattito sulla situazione delle carceri brasiliane, in fortissimo deficit logistico e preda sempre più frequentemente, specie nell'ultimo anno, di gravissimi episodi di ribellione o di scontri armati fra bande rivali, spesso detenuti nelle stesse prigioni. L'ala del penitenziario di Santa Izabel, nello specifico, avrebbe secondo il National Justice Council (CNJ), la possibilità di far entrare un numero vicino ai 432 detenuti: attualmente, ne ospita 659. In totale, la struttura di detenzione ha al suo interno 3.400 prigionieri. Numeri emblematici che la dicono lunga sullo stato del sistema carcerario brasiliano.