Una terribile frana ha investito la discarica di Koshe, alla periferia di Addis Abeba, in Etiopia. Secondo quanto riportato sarebbero almeno 46 i morti sotto le macerie e i rifiuti, mentre altre 28 persone sarebbero rimaste ferite. Una quantità impressionante di materiale si sarebbe distaccato dai costoni attornianti la discarica, dismessa per un certo periodo e, successivamente, riattivata per le operazioni di scarico dei rifiuti. La frana avrebbe letteralmente sepolto alcune abitazioni abusive di fortuna ricavate all’interno del sito: secondo la testimonianza di un residente, riportata dall’agenzia Ansa, al momento della catastrofe, avvenuta nelle ore notturne, nell’area della discarica di Koshe si sarebbero trovate almeno 150 persone.
Il disastro
I numeri, provvisori, dell’incidente sono stati forniti dal sindaco della capitale etiope, Diriba Kuma. Per oltre 50 anni la discarica è stata attiva ma, durante il periodo di cessazione dell’attività, nel 2010, vi sarebbero sorte dozzine di case (specie dopo l’interruzione, da parte degli abitanti di una regione vicina, della costruzione di un altro polo per lo smaltimento dei rifiuti), come riportato dai media locali. Stando a quanto riferito dal portavoce della città, Dagmawit Moges, almeno 37 persone sono state soccorse presso gli ospedali di Addis Abeba ma, a quanto sembra, il numero di morti e feriti è destinato a crescere. Le vittime, per la maggior parte, sono donne e bambini. Le operazioni di scavo sul luogo della tragedia sono infatti tutt’ora in corso. Secondo le stime, sotto i ruderi delle abitazioni e le immondizie ci sarebbero ancora 15 dispersi.
La discarica
Come riferito dai testimoni alle testate del posto, quella verificatasi nella notte tra l’11 e il 12 marzo non sarebbe la prima caduta rovinosa di materiale anche se, nelle precedenti occasioni, le conseguenze delle frane non erano mai state particolarmente gravi. Secondo le autorità etiopi, la discarica ha finora raccolto e smaltito la maggior parte delle 300 mila tonnellate annuali di materiali di scarto prodotti ad Addis Abeba, circostanza che aveva indotto il governo a tentare di impiegare la lavorazione dei rifiuti per la creazione di energia pulita, avviando nel 2013 la costruzione di una centrale nelle vicinanze di Koshe.