Un'esplosione impressionante quella sprigionatasi da un deposito munizioni di Achinsk, in Siberia, dove al disastro degli incendi si è aggiunta la colonna di fumo nero che si è levata sopra i cieli artici, spargendo nell'aria metri cubi di nubi tossiche. Nel filmato che riprende il momento della deflagrazione, si notano chiaramente le onde d'urto che si sono sprigionate subito dopo il primo scoppio perché, poco dopo, ulteriori esplosioni si sono verificate in serie. Immediato l'allarme diramato dalle autorità cittadine, con il sindaco Ilay Akhmetov che ha disposto l'immediata evacuazione di 11 mila persone a una distanza di 12,5 miglia dalla base militare, preavvisando però circa 100 mila residenti di prepararsi ad abbandonare temporaneamente le loro abitazioni. Si stima che all'interno della caserma vi fossero 40 mila tra carri armati e proiettili di artiglieria anche se, al momento, non è chiaro se tutto sia andato distrutto.
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Cause non chiarite
Non è chiaro, per ora, cosa sia stato a provocare l'esplosione. Alcuni quotidiani, quali il Guardian, citano episodi simili che sarebbero accaduti in passato e che, all'epoca dei fatti, avrebbero mostrato segnali di scarsa manutenzione dell'area. Un problema, questo, che in Siberia va a sommarsi ai roghi che si sono sviluppati nelle torbiere, con il rischio concreto che lo scoppio abbia sparpagliato per larghe parti di territorio residui di armamenti militari e un numero indefinito di proiettili inesplosi, per i quali le operazioni di bonifica richiederanno grande sforzo e un notevole lasso di tempo. Questo, naturalmente, implicherà tmepi di permanenza più lunghi dei cittadini evacuati lontani dalle proprie abitazioni.