Grande paura in provincia di Salerno per l’esondazione del fiume Sele, che attraversa l’omonima pianura. Circa 200 abitazioni allagate, 10 famiglie evacuate, allevamenti di bufale inondati dall’acqua questo il bilancio del disastro naturale. Il corso d’ acqua ĆØĀ tracimato venerdƬ notte in piĆ¹ punti nelle localitĆ “Brecciale”, “Trentalone” ed in Via della Riforma, nel Comune di Capaccio Paestum. Nuovi danni ha riportato anche il Museo di Hera Argiva, destinato ad accogliere i resti del santuario dedicato ad Hera, ancora chiuso in seguito all’ alluvione dell’ anno scorso.
La Protezione civile della Campania ha dichiarato fuori pericolo circa 300 cittadini in localitĆ Ponte Barizzo, nel Comune di Capaccio-Paestum (Salerno), alcuni dei quali sono stati raggiunti con mezzi anfibi, e segnala che il livello del Sele si sta abbassando, ma la situazione resta critica ed in molte zone manca l’ energia elettrica. I vigili del fuoco non hanno ancora autorizzato gli sgomberati a fare ritorno a casa e probabilmente si dovranno allestire tende per accoglierli.
“Non appena i livelli del fiume lo permetteranno si interverrĆ con le idrovore per svuotare le abitazioni e far tornare a casa i cittadini. La pericolositĆ Ā idricaĀ presente a Capaccio ĆØĀ ben nota da tempo – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza – vi sono ampie zone classificate dall’Autorita’ di bacino regionale Campania Sud ad alto rischio”. L’ area del Sele era giĆ stata colpita da un alluvione nel 2010 e, di nuovo, l’ anno scorso.
“L’ argine del Sele da poco rifatto – ha affermato il responsabile dell’ associazione di volontariato ‘Humanitas’ Alessio De Silvio – si e’ rotto nello stesso punto in cui si verificĆ²Ā l’ esondazione del 2010″. Forte la polemica del sindaco di Capaccio-Paestum, Italo Voza, dei Consorzi di Bonifica e della Coldiretti. In un documento di protesta inviato al Prefetto di Salerno, alla Regione ed al Presidente del Consiglio si segnala lo stato di degrado del Sele. “Il fiume non ha piĆ¹ letto ed ĆØĀ stracolmo di piante e vegetali di ogni tipo oltre che di materiale pietroso e sabbioso che non viene ‘manutentato’ da circa 30 anni” si legge.