Noi malati oncologici siamo sempre al fronte”. Così scriveva Nadia Toffa nel suo libro Fiorire d'inverno, diario del lungo viaggio nella malattia. La metafora bellica non era casuale: Nadia Toffa era una guerriera per vocazione e la malattia non ha fatto altro che mettere in luce questo suo lato al grande pubblico. Con i suoi spettatori, che l'hanno apprezzata come iena e le hanno mostrato vicinanza nel travagliato percorso, aveva deciso di uscire allo scoperto, annunciando via cavo che una prima battaglia con il cancro l'aveva vinta. Lo aveva fatto con la naturalezza che le apparteneva, quell'atteggiamento che non rifugge le lacrime e le emozioni. Ha mostrato che essere guerrieri significa “fare la rivoluzione” con il sorriso e, perché no, con un sano pianto di gratitudine. “Noi malati oncologici – scriveva – abbiamo bisogno di planare sulle cose dell'alto, lievemente, senza altri macigni oltre quello della malattia”. Nadia Toffa non snaturava il cancro né voleva alleggerirlo. La malattia aveva per lei il peso di un “macigno” appunto, e tutto quel peso lo hanno avvertito i telespettatori e i suoi amici, sebbene fosse lì a testimoniare che, in fondo, il mondo è bello perché è un giro di giostra: “Non ci si deve vergognare, non mi devo vergognare neppure di questa parrucca che indosso”.
Il saluto delle Iene
L'annuncio della sua morte è stato dato con un lungo post via Facebook da Le Iene, poi ripreso sul sito: “Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi – recita la nota -. Hai lottato anche quando sei arrivata da noi, e forse è per questo che ci hai conquistati da subito. È stato un colpo di fulmine con te, Toffa. È stato tanto facile piacersi, inevitabile innamorarsi, ed è proprio per questo che è così difficile lasciarsi. Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la NOSTRA Toffa, la più tosta di tutti, mentre qualcuno non credeva alla tua lotta, noi restavamo in silenzio e tu sorridevi. Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta… il cancro, che fino a poco tempo fa tutti chiamavano timidamente 'Il male incurabile' e che, anche grazie alla tua battaglia, adesso ha un nome proprio. 'Non bisogna vergognarsi di guardarlo in faccia e chiamarlo per nome il bastardo, – dicevi – che magari si spaventa un po’ se lo guardi fisso negli occhi'. E dato che sei stata in grado di perdonare l’imperdonabile, cara Nadia, non ci resta che sperare con tutto il cuore che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto. Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso, Nadia, potrebbe consolarci, solo la tua energia e la tua forza potrebbero farci tornare a essere quelli di sempre.
Niente per noi sarà più come prima” chiosa il post di commiato.
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La sua testimonianza
In questi mesi, la conduttrice ha voluto essere una testimonianza anche per altri malati. Come lei stessa ha ricordato nella puntata de Le Iene dell'11 febbraio 2018, la sua eroina è stata Gabriella, una bambina di Taranto malata di cancro che, col suo esempio di vita, le ha instillato forza in un momento difficile come la perdita dei capelli. Col suo esempio semplice, per alcuni detrattori a tratti ingenuo, Nadia Toffa ha portato senza remore il cancro sullo schermo, azzerando il tabù che spesso vi aleggia, per farne una battaglia di dignità: “Vi chiedo normalità continuate a prendermi in giro. Se mi incontrate per strada comportatevi come prima, ditemi le stesse cose che mi dicevate prima. Non trattateci da persone malate, siamo dei guerrieri. Chi combatte contro il cancro è un figo pazzesco”. Siamo certi che lo è stata anche lei.
La camera ardente sarà allestita al teatro Santa Chiara di Brescia, la città che ha tanto amato. l funerali saranno celebrati venerdì 16 agosto nella cattedrale della città.
Nadia Toffa e la lotta contro il cancro – Video © YouTube