Oltre 200 persone negli Stati Uniti sono state ricoverate in ospedale nelle ultime settimane lamentando problemi respiratori, vomito e altri sintomi. Dopo ripetuti esami, resta ancora un punto interrogativo in fondo alla frase “da cosa è stata provocata”. I medici non riescono a risalire alle cause della malattia. Ma c'è un elemento che lega questi casi: tutti i malati avrebbero fumato la sigaretta elettronica facendo uso di miscele non acquistate regolarmente dai venditori ufficiali o addirittura di olii o derivati di tetaidrocannabinolo (thc), il principio attivo della cannabis. A lanciare l'allarma un articolo del New York Times. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha recentemente definito le e-cig, le sigarette elettroniche, estremamente dannose per la salute e una vera epidemia per l'ampia diffusione fra i gli americani – circa 3,6 milioni di giovani statunitensi avrebbero il vizio di “svapare”. Ma secondo il direttore del Centro antifumo dell'ospedale di Torino Fabio Beatrice il problema non la 'sigaretta 2.0', bensì le sostanze con cui viene usata.
Un'epidemia
Sembra essere molto diffusa negli Stati Uniti la moda di evitare i canali ufficiali per comprare i liquidi da far bollire nelle sigarette elettroniche. Molti 'svapatori', termine nato dal verbo “to vape” (vaporizzare), si creano miscele fatte in casa con prodotti di cui non ci conosce bene la composizione chimica, la provenienza e la pericolisità. Stesso discorso vale quando, grazie a Internet, ci si rivolge al mercato illegale dove si trovano anche sostanze stupefacenti, come la marijuana o altre droghe sintetiche. La drammatica difficoltà dei medici nel risalire alla patologia che affligge i 215 ricoverati per malattie diverse, 16 affetti da polmonite, ma in molti casi legate al sistema respiratorio, è che i pazienti non dicono cosa li abbia fatti sentire male. In Illinois c'è stata anche un vittima: un uomo, tra i 17 e i 38 anni, sarebbe morto a fine luglio ma le autorità avrebbero aspettato a diffondere la notizia. Da lì è scoppiato il panico. C'è chi, come il direttore di pneumologia pediatrica al Winthrop hospital di New York Melodi Pirzada, parla di epidemia.
Olio letale?
A monte di tutto questo potrebbe esserci dell'olio. Non quello d'oliva e nemmeno quello dei motori, bensì quello del solvente che serve per realizzare la miscela a base di nicotina (o thc, legale o illegale), che si riscalda e diventa vapore quando il prodotto va in ebollizione. C'è il rischio che alcune gocce di questi olii rimangano nel dispositivo che riscalda la miscela e con l'uso si finisce per inalarlo.”È estramamente pericoloso per la salute”, ha spiegato lo studioso Thomas Eissenberg della Virginia Commonwealth University. Il vapore di questi olii, una volta inalati, scatena la reazione immunitaria dei polmoni che lo riconoscono come un 'nemico'. Come scrive l'Agi, da questo possono derivare infiammazioni e accumulo di liquidi che possono causa la polmonite lipoide.
Polmonite chimica
Parla invece di un altro tipo di polmonite l'otorinolaringoiatra dell'ospedale San Giovanni Bosco di Torino Fabio Beatrice. Riporta sempre l'Agi, secondo il dottore l'origine della malattia non è l'uso della sigaretta elettronica ma lo 'svapare' sostanza illecite o non sicure. In comunicato Beatrice infatti sottolinea: “Quella che hanno contratto i 16 cittadini statunitensi è probabilmente una cosiddetta polmonite 'chimica', un'infiammazione dei polmoni che segue all'inalazione di sostanze chimiche come gas inalati sul lavoro ma anche da fumo in prossimità di un incendio. E anche per qualsiasi sostanza non controllata come additivi, alimenti, aromi o stupefacenti diluiti e poi inseriti nella sigaretta elettronica per cercare nuovi sapori o sballo”. Negli Stati Uniti intanto i Centri di controllo e prevenzione rivolgono sia un appello ai giovanissimi per fargli smettere di comprare miscele illegali sia alla cautela perché molti casi sono diversi tra di loro e ci vuole tempo per fare luce.