Maltrattava i suoi alunni con epiteti volgari arrivando addirittura alle mani. Per tali motivi, una professoressa di una scuola media della provincia di Udine è stata sospesa per 10 mesi dall'insegnamento. Le indagini nei confronti della donna, di 52 anni, erano partite all'inizio del 2016 in seguito alle segnalazioni di alcuni genitori che avevano raccontato dello stato d'ansia e disagio vissuto dai figli durante le lezioni.
Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del tribunale di Udine su richiesta della Procura, è stato notificato alla docente in questi giorni dalla Polizia. La donna è accusata di aver creato in classe un clima di disagio, angoscia e paura, con urla, l'uso di epiteti volgari e svilenti e punizioni eccessive. Secondo gli inquirenti, infatti, si sarebbe resa responsabile anche di aggressioni fisiche ai danni dei suoi alunni con percosse, schiaffi e spintoni.
Il precedente
Lo scorso 23 maggio un'altra educatrice di Udine è stata allontanata dal luogo di lavoro – un asilo nido privato dell’hinterland cittadino – con le accuse di maltrattamenti continuati a carico di minori affidati per motivi educativi. L’indagine, partita dopo la segnalazione di alcune colleghe dell’indagata, ha permesso di appurare grazie alle telecamere che l’educatrice sottoponeva i piccoli ospiti della struttura a lei affidati, con età compresa tra i 10 e i 22 mesi (quindi incapaci di raccontare ciò che subivano), a ripetuti maltrattamenti fisici e psicofisici, mettendo in essere comportamenti inadeguati e tali da cagionare ai bambini sofferenze fisiche e morali. In questo caso, il giudice delle indagini preliminari, Andrea Comez, ha disposto l'allontanamento dell’indagata dalla struttura nonché il divieto di avvicinamento alle parti offese.