Giornata tragica ieri nel carcere di Verona. Un detenuto di origine nigeriana si è impiccato nella sua cella all'interno del carcere di Verona. L'episodio, avvenuto ieri, è stato rivelato oggi dal Sindacato autonomo degli agenti penitenziari (Sappe). Il migrante, in carcere da gennaio e in attesa di giudizio, è stato soccorso dagli agenti di custodia e portato in infermiera, dove gli è stato eseguito un massaggio cardiaco con defibrillatore, ma senza esito.
Gli altri casi
Ma la gioranta nel carcere veronese è proseguita con altri incidenti, fortunatamente non mortali. Nello stesso penitenziario un altro detenuto maghrebino è stato portato in codice rosso all'ospedale per aver ingerito pile e lamette. Infine, un cittadino nordafricano ha minacciato il personale di Polizia Penitenziaria addetto ai controlli con una lametta, e ha sferrato un pugno in faccia a uno di essi, ferendolo al volto. L'uomo è stato dichiarato guaribile in 15 giorni dal pronto soccorso.
“È stata davvero una giornata nera per il carcere di Verona – ha raccontato Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sappe su Verona Today -. Alla mattina, durante la perquisizione ordinaria, un detenuto nordafricano ha minacciato il personale di polizia penitenziaria addetto ai controlli con una lametta per non farli entrare nella cella che occupa, dopodiché si è scagliato contro il personale e nella colluttazione ha sferrato un pugno in faccia a un agente che ha riportato una prognosi di 15 giorni. A distanza di poco, nella stessa sezione detentiva, un detenuto di origine nigeriana si è tolto la vita mediante impiccamento: nulla hanno potuto i pur tempestivi interventi dei poliziotti”.