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Desaparecidos messicani, scontri davanti al palazzo di governo

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Un gruppo di manifestanti incappucciati si sono scontrati con la polizia a “Zocalo” – la piazza principale di Città del Messico – alla fine di quella che era stata una giornata pacifica di protesta per i 43 studenti desaparecidos a Iguala da circa due mesi. Decine di migliaia di persone si erano date appuntamento, tramite i social network, ieri a quella che è stata chiamata “Marcha de los 3 puntos al Zocalo” (Marcia dei tre punti a Zocalo).

I manifestantisi sono infatti divisi in tre “caravana” (gruppi) in modo da coprire in maniera più ampia tutta la zona della capitale. Anche in altri paesi dell’America Latina, come Argentina, Brasil, El Salvador e Paraguay, sono state organizzate delle marce che però si sono concluse pacificamente al contrario di quella che si è svolta nel luogo natio dei 43 studenti scomparsi. A Città del Messico gli agenti delle forze dell’ordine, in tenuta anti sommossa, hanno cercato di evitare l’avanzate dei manifestanti diretti al Palazzo Nazionale. Decine di radicali incappucciati hanno lanciato oggetti e cercato di colpire con pali gli agenti, che hanno reagito lanciando gas lacrimogeni.

L’incidente si è verificato dopo una serie di giornate di marce che si erano svolte con calma. Solo uno scontro isolato, tra manifestanti incappucciati e forze dell’ordine, era avvenuto nei giorni scorsi nei pressi dell’aeroporto Internazionale di Città del Messico che si era concluso con 15 arresti e due poliziotti feriti. Sempre nella giornata di ieri, i genitori dei 43 ragazzi scomparsi, si sono riuniti di fronte al Palazzo Nazionale della capitale messicana convocando associazioni studentesche, civile, agricoltori e abitanti del paese. I genitori che si sono riuniti hanno dichiarato di non essere stanchi, ma di essere arrabbiati perché lo Stato li ha “ingannati” non rivelando la sorte toccata ai loro figli.

Manuela Petrini: