Svolta choc nell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone. La Procura di Marsala, a seguito dell’intercettazione ambientale dell’11 ottobre 2004, in cui si ascolta un dialogo tra Jessica Pulizzi e la sorella minore Alice nel quale la prima avrebbe detto alla seconda che la loro madre Anna Corona (moglie del padre naturale di Denise) avrebbe ucciso la piccola. Inevitabile per la Procura tornare sul caso e e aprire un fascicolo – per ora contro ignoti – con l’ipotesi di omicidio.
Jessica avrebbe detto in dialetto alla sorella, secondo la trascrizione del perito: “Eramu n’casa, a mamma l’ha uccisa a Denise” (Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise). Ad ascoltare e trascrivere la frase, pronunciata a bassa voce, è stato il perito nominato dalla Corte Massimo Mendolia. Anna Corona, assieme ad altri, era stata indagata per concorso in sequestro, ma poi il procedimento fu archiviato.
La piccola Denise Pipitone sparì da Mazara del Vallo (Tp) il 1 settembre 2004. Sotto processo, per sequestro di persona, finì la sorellastra Jessica Pulizzi, nata dal matrimonio tra Anna Corona e Piero Pulizzi, padre naturale di Denise. Il 27 giugno 2013, Jessica, che adesso ha 27 anni, è stata assolta dal Tribunale di Marsala “per non aver commesso il fatto”, anche se con la formula del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (“mancata o insufficiente formazione della prova”). Per l’imputata l’accusa aveva chiesto 15 anni di carcere.