Sono trascorsi 50 anni da quando la studentessa di Harvard Jane Britton fu stuprata e assassinata. Un delitto insoluto per oltre mezzo secolo al quale, grazie alle più recenti tecnologie inerenti all'estrazione e all'utilizzo di filamenti di dna, si è riusciti a dare una risposta: secondo quanto dichiarato dalle autorità del Massachusetts, gli investigatori avrebbero messo in relazione il caso Britton, risalente al 1969, con uno stupratore seriale che, collegando le vecchie prove di dna a quelle di un parente, risulterebbe essere l'aggressore (e omicida) della giovane studentessa. Come dichiarato da Martian Ryan, procuratore distrettuale della Contea di Middlesex, “siamo fiduciosi nella risoluzione del mistero sull'identità dell'assassino di Jane Britton”.
Le indagini
Stando a quanto riferito dai media statunitensi, l'identità del presunto assassino sarebbe quello di un uomo (tale Sumpter) deceduto nel 2001 di cancro, a 54 anni, al quale si è risaliti confrontando le tracce di dna con quelle di un fratello biologico, rintracciato via internet e mostratosi estremamente collaborativo nel fornire i campioni necessari per il raffronto dei filamenti. Un test, questo, diffuso nel Massachusetts da nemmeno una trentina d'anni e che ha consentito di aprire la nuova pista nella coltre di mistero attorno alla morte di Jane, ritrovata priva di vita nel suo letto. All'epoca dei fatti, Jane frequentava numerose amicizie, molti dei quali inizialmente indicati come possibili sospetti: “C'è un gruppo di individui che per oltre 50 anni hanno vissuto sotto qualche nube di sospetto perché c'erano alcune persone che potrebbero aver creduto che fossero responsabili dell'omicidio di Jane”. Sospetti definitivamente allontanati dalle nuove tecnologice, come ha tenuto a precisare il procuratore Ryan.
Il delitto
Quello di Jane Britton sarebbe il terzo caso a coinvolgere il presunto stupratore, non nuovo a episodi del genere, in quanto già condannato (per una vicenda analoga risalente al 1975) quando, nel 2001, morì di cancro. La sua vittima, secondo quanto appurato dalle indagini, è stata dapprima violentata e poi uccisa nella sua stanza, probabilmente poco dopo essere rientrata da una serata con il fidanzato e gli amici. L'uomo sarebbe penetrato dalla finestra per poi aggredirla sessualmente e, infine, ucciderla con un oggetto contundente. A rinvenire il corpo era stato proprio il fidanzato della 23enne, dopo non averla vista a un appello d'esame. Quello di Jane è il cold case di più lunga data risolto dalla Polizia del Massachusetts.