Uono state almeno 150 le persone tratte in salvo dagli edifici turistici e residenziali di Hua-Lien, la città più colpita dal violento terremoto che ha colpito l'isola di Taiwan. Il sisma, di magnitudo 6.4, ha provocato il collasso parziale di un hotel della cittadina costiera, il Marshal, rimasto inclinato da un lato senza fortunatamente sgretolarsi. Il cedimento della struttura ha tuttavia provocato la morte di due persone e il ferimento di altre 200. Proseguono, nel frattempo, le operazioni all'interno della struttura ricettiva sprofondata per metà nel terreno durante la scossa sismica: i soccorritori stanno continuando senza sosta a cercare le persone rimaste intrappolate all'interno che, secondo i media locali, sarebbero ancora decine. Un testimone ha riferito alla Bbc che “le persone stanno facendo luce con i telefoni per far sapere che sono ancora là dentro”.
Senza acqua e senza corrente
Il terremoto, verificatosi alle 23.50 (le 17 in Italia), è stato registrato al largo della costa nord-est di Taiwan ed è stato distintamente avvertito anche nella capitale, Taipei. Nonostante il sisma abbia avuto origine in mare, al momento non è stata lanciata nessuna allerta tsunami. L'altro ieri nell'isola sono state registrate altre due scosse, rispettivamente di magnitudo 6.1 e 5.5. Al momento, sono circa 40 mila le case rimaste senza acqua, mentre le autostrade ed i ponti sono stati chiusi. Per i soccorsi è stato mobilitato anche l'esercito. Anche altri edifici, ora sgomberati, hanno riportato diversi danneggiamenti e sarebbero almeno 700 le famiglie prive di energia elettrica. Non è chiaro se nelle stanze dell'albergo vi siano altre vittime.
Intensa attività sismica
Secondo l'Usgs – l'istituto americano che che monitora i movimenti sismici della Terra – l'epicentro della scossa è stato localizzato in pieno Oceano Pacifico, circa 21 chilometri a nord-est da Hua Lien, attorno alle 23.50 (poco priam delle 17 in Italia). La scossa di terremoto ha capitalizzato un'attività sismica piuttosto intensa registrata negli ultimi tre giorni, al ritmo di almeno venti movimenti tellurici al giorno. Un sismologo dell'Università Centrale di Taipei aveva addirittura segnalato la possibilità che l'isola si trovi al centro di un complesso movimento orogenitco che resterà attivo per diversi decenni. Taiwan non è peraltro nuova a eventi sismici di tale portata: nel corso del XX secolo, infatti, ben due terremoti di magnitudo 8 avevano provocato numerosi danni soprattutto nelle zone costiere, rispettivamente nel 1910 a Yilan e nel 1920 a Hualien.