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CROAZIA, VETERANI DI GUERRA SI BARRICANO NELLE CHIESE E PROTESTANO CONTRO IL GOVERNO

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Paura e tensione alta a Zagabria, dove davanti al Palazzo del Governo  un gruppo di circa cento veterani di guerra di estrema destra nazionalista tra cui alcuni invalidi, si sono riuniti in segno di protesta per chiedere maggiori diritti e assistenza da parte del governo.

I manifestanti non sono disposti a dialogare con le autorità e esigono che le loro richieste vengano accolte senza condizioni. Gli ex combattenti del conflitto serbo-croato del 1991-95, chiedono inoltre le dimissioni del ministro degli Affari dei veterani, Predrag Matic, e l’approvazione di una legge che li tuteli.

La protesta secondo alcuni analisti e per il Partito socialdemocratico al potere, non sarebbe costruttiva ma al contrario è considerata un metodo manipolativo dell’opposizione di destra per forzare le elezioni, e condizionare il clima politica “tenendo in ostaggio l’intera società del Paese”.

Giovedì notte è scattato per loro il divieto di radunarsi davanti la sede del governo, costringendo la polizia a presentarsi in tenuta antisommossa. Per evitare che la situazione degenerasse, le autorità ecclesiali hanno aperto le porte delle loro Chiese per offrire rifugio ai manifestanti dal momento che il Concordato con il Vaticano vieta allo Stato croato interventi nei luoghi di culto.

“Nessuno di noi ha intenzione di lasciare la chiesa perché temiamo per le nostre vite” ha commentato Djuro Glogoski, uno dei leader della rivolta intervistato dai giornalisti. Con 4,2 milioni di abitanti, la Croazia conta circa 500.000 veterani. Il governo spende circa 800.000 euro l’anno per la loro assistenza e dopo i numerosi tentativi di dialogo falliti, si è deciso di ignorali e di accusare le opposizioni di manipolare i manifestanti.

 

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