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COREA DEL SUD, ALTRI DUE DECESSI A CAUSA DEL VIRUS DELLA MERS

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Due nuovi decessi a causa della Mers (sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus) si sono registrati in queste ore in Corea del Sud. Le vittime sono due donne, rispettivamente di 79 e 80 anni, che soffrivano di patologie preesistenti al virus. Lo ha reso noto il Ministero della Salute di Seul, sottolineando come sia salito a 31 il numero delle persone morte a causa dall’epidemia. Attualmente, i casi accertati di Mers nel Paese sono in totale 181, 81 dei quali si sono ristabiliti mentre 69 si trovano ancora ricoverati. Inoltre, altre  2.931 persone si trovano ufficialmente in quarantena.

 Il Coronavirus – responsabile della Mers-CoV che sta flagellando la Corea del Sud  – è un patogeno simile a quello presente nella Sars, ma più letale (il tasso di mortalità raggiunge il 30% dei casi contro il 10% della Sars) e meno contagioso. “Il virus non sembra passare facilmente da persona a persona – sottolinea l’Oms – a meno che non ci sia un contatto molto stretto, come quello che si può avere fornendo assistenza a un paziente senza adeguate precauzioni”. I sintomi tipici sono febbre, tosse e respiro corto. La polmonite è comune ma non sempre presente, mentre in qualche caso ci sono anche sintomi gastrointestinali.

La difficoltà nel riconoscere la sindrome respiratoria mediorientale da malattie simili ma meno gravi è lo scoglio principale per gli operatori sanitari. Inoltre, non esiste ancora un trattamento antivirale specifico per il Mers-CoV; l’unica terapia possibile è solamente quella sintomatica, eventualmente da associare alla terapia di supporto delle funzioni vitali. Una corretta diagnosi precoce, dunque, può fare la differenza tra la sopravvivenza e la morte.

Milena Castigli: