E'di due arresti il bilancio del blitz dei carabinieri del Noe – il nucleo di tutela ambientale – nell'ambito di un'inchiesta su presunti omessi controlli in container radioattivi in transito dal porto di Genova. L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, è simile a un'altra che nel 2014 portò a tre arresti domiciliari e tre indagati.
Le indagini
Secondo l'accusa, sarebbero stati omessi i controlli per la radioattività dei container per snellire i tempi delle procedure. Le indagini, infatti, hanno evidenziato l'esistenza di un accordo tra un “esperto qualificato” e il “misuratore”, in base al quale venivano rilasciati documenti radiometrici falsi che attestavano controlli di container contenenti materiali ferrosi. Sulla base di tali documenti i funzionari delle dogane, ignari del raggiro, emettevano bolle doganali che ne autorizzavano l'importazione. Inoltre, secondo l'accusa, alcuni dipendenti di società di spedizioni erano al corrente della situazione e passivamente utilizzavano i falsi documenti.
Gli arrestati
Agli arresti domiciliari sono finiti Vittorio Tamburini (l'esperto qualificato) e Antonio Carannante (verificatore). Altre sei persone sono state sottoposte all'obbligo di firma. Per tutti l'accusa è di falso ideologico per induzione. L'inchiesta dei carabinieri del Noe è partita nel gennaio 2016 e si è conclusa nell'aprile 2017: 1305 i container movimentati e centinaia di migliaia i certificati falsi emessi.